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Stai lasciando 780 euro sul tavolo: I 3 Bonus nascosti che l’INPS non ti dice di controllare

Esistono ben 3 bonus nascosti che è possibile ottenere prestando un po' di attenzione. Ecco quali sono, chi può riceverli e tutti i dettagli utili.

di Redazione
31 Luglio 2025
in Bonus, Attualità
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Ebbene sì, esistono bonus nascosti che è possibile ottenere con un po’ di attenzione. Non si tratta in realtà di grandi complotti, ma di micro-dettagli che, svista dopo svista, finiscono per farti perdere letteralmente centinaia di euro ogni anno. E la cosa incredibile è che sono soldi che ti spettano già! Insomma, troppi italiani, a causa di una pratica non completata, una ricevuta dimenticata nel cassetto o una domanda mai aggiornata, “regalano” fino a 780 euro all’anno senza nemmeno rendersene conto. Ecco qui sotto una guida pratica ai 3 bonus “nascosti” che rischi di non incassare se non agisci subito, se possibile entro fine estate.

Sommario

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  • 1. Maggiorazione Assegno Unico per genitori entrambi lavoratori (fino a 360 euro a figlio)
  • 2. Rimborso quota di iscrizione all’asilo nido (fino a 272 euro una tantum)
  • 3. Bonus spesa autunno e Carta Acquisti: criteri di accesso (fino a 150–200 euro)

1. Maggiorazione Assegno Unico per genitori entrambi lavoratori (fino a 360 euro a figlio)

Leggi anche  INPS nel caos: ritardi, errori e sistemi in tilt. Il 2025 inizia con il disastro totale
L’Assegno Unico Universale prevede una maggiorazione mensile, attualmente fino a circa 34–35 euro per ciascun figlio, per i nuclei dove entrambi i genitori risultano lavoratori. Questo incremento non viene riconosciuto automaticamente in tutti i casi: è necessario infatti che l’ISEE sia aggiornato e che, nella domanda o negli aggiornamenti relativi all’Assegno Unico, entrambi i genitori siano correttamente dichiarati come lavoratori, indipendentemente dalla tipologia contrattuale.

In presenza di situazioni lavorative atipiche (lavoro autonomo occasionale, intermittenza, inizio/fine rapporto), la mancata o incompleta comunicazione può quindi bloccare la maggiorazione. In tali situazioni, l’INPS non eroga l’importo aggiuntivo, che può arrivare a 360 euro per ciascun figlio nell’arco di un anno.

È comunque possibile verificare la presenza della maggiorazione accedendo al proprio fascicolo previdenziale INPS, controllando la voce “maggiorazione genitori entrambi lavoratori” nell’area Assegno Unico. Nel caso si rilevi la mancanza dell’importo, è consigliabile aggiornare l’ISEE e, se si è verificato un cambiamento recente dei redditi familiari, presentare un nuovo ISEE Corrente per sbloccare sia i pagamenti futuri che gli eventuali arretrati.

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2. Rimborso quota di iscrizione all’asilo nido (fino a 272 euro una tantum)

Il Bonus Nido copre annualmente le spese per il pagamento della retta sostenuta per la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati. Ma spesso viene dimenticata la possibilità di allegare alla domanda anche la ricevuta della quota d’iscrizione iniziale, solitamente corrisposta nel mese di settembre o gennaio. Tale spesa, se supportata da documentazione tracciabile e valida, può essere inserita a tutti gli effetti tra le mensilità rimborsabili, oggi fino a un tetto massimo di 3.000–3.600 euro annui a seconda dell’ISEE.

Molte famiglie non trasmettono la ricevuta di questa specifica spesa, rischiando così di perdere fino a 272 euro, equivalenti – nei fatti – a una rata mensile. La ricevuta relativa alla quota d’iscrizione può essere facilmente caricata sulla piattaforma INPS in qualunque momento fino alla scadenza della procedura per l’anno di riferimento (30 aprile dell’anno successivo).


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Per ottenere il rimborso, occorre accedere con SPID o CIE all’area personale Bonus Nido del portale INPS e allegare la documentazione mancante selezionando la domanda dell’anno in corso.

3. Bonus spesa autunno e Carta Acquisti: criteri di accesso (fino a 150–200 euro)

Periodicamente vengono introdotti anche bonus straordinari per supportare economicamente i nuclei a basso reddito, specialmente con riferimento all’aumento dell’inflazione e del costo della vita. Nei mesi autunnali, le famiglie con ISEE molto basso possono ricevere ricariche una tantum tramite strumenti come la Carta “Dedicata a Te” (fino a 500 euro) e la Carta Acquisti (importo ordinario pari a 40 euro mensili, con eventuali integrazioni durante periodi emergenziali).

L’accesso a queste misure avviene spesso in via automatica, in base ai dati dell’INPS e dell’anagrafe comunale, ma la condizione fondamentale è risultare già titolari del beneficio al momento dell’assegnazione straordinaria. Pertanto, coloro che possiedono i requisiti per la Carta Acquisti – figli minori di 3 anni, cittadini over 65, ISEE inferiore alle soglie fissate annualmente – dovrebbero presentare domanda presso gli Uffici Postali entro la fine dell’estate. Per la Carta Dedicata a Te, la selezione avviene d’ufficio secondo graduatorie comunali e dati INPS: aggiornare in tempi utili l’ISEE, quindi, resta fondamentale per la corretta inclusione.

In conclusione, le tre opportunità analizzate qui fanno riferimento a maggiorazioni, rimborsi e automatismi già previsti dalla normativa INPS, ma spesso disattesi per ragioni amministrative, documentali o di informazione carente. Non si tratta di bonus veramente “segreti”, ovviamente, ma di diritti che vanno reclamati attraverso la verifica e l’aggiornamento regolare della propria situazione tramite i canali INPS e, ove previsti, tramite domanda presso gli enti abilitati. Agire prima della fine di agosto permette dunque di massimizzare le possibilità di ricevere tutte le somme spettanti, entro la nuova stagione scolastica e le scadenze successive.

Tags: assegno unicobonusinps
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