Abolizione RdC: ormai è decisa, ed è quasi ufficiale. Diremo presto addio al Reddito di cittadinanza, che verrà invece rimpiazzato da Gil, la Garanzia per l’Inclusione lavorativa.
Seguici anche su:
- Youtube (155.000 iscritti)
- TikTok (113.000 follower)
- Instagram (10.000 follower)
- Whatsapp (3000 iscritti)
Ma se abbiamo già largamente studiato le differenze tra i due sussidi, con un attento esame anche alle altre due misure oltre la Gil (parliamo di Gal e Pal), un dato non era ancora stato attenzionato, ed è quello inerente l’assegno unico.
Sì, perché c’è un importante particolare riguardante i suoi fruitori. Quale? Scopriamolo insieme.
Abolizione RdC: con Gil niente taglio all’assegno unico
Nella nuova bozza, Gil sembrerebbe fornire una condizione più vantaggiosa per i fruitori di Assegno Unico Universale. L’AUU fino ad ora si è rivelato un importante strumento di sussidio alle famiglie. Ed è forse proprio per questo che, si legge nella bozza: “Nel valore dei trattamenti assistenziali non rilevano le erogazioni relative all’assegno unico universale”. Così al comma 6 dell’art. 2 dello schema di legge Gil attualmente in esame da parte dei ministeri e della Presidenza del consiglio.
Una normativa che se confermata e trasformata definitivamente in legge comporterebbe addirittura dei vantaggi per i fruitori dell’assegno.
Insomma, per quanto la nuova Garanzia per l’inclusione sia per certi aspetti assai più rigida rispetto al Reddito, per altri versi invece lascia uno spiraglio di luce, “regalando” anche risvolti positivi.
Assegno Unico, abolizione Rdc e Gil: facciamo due conti
A riportare alla luce la questione, con tanto di conti alla mano, è stato l’Avvenire, che in una lucida osservazione completa di calcolo, ha effettivamente provato come, se tutto fosse davvero come nella bozza, Gil non sarebbe poi così sfavorevole a quelle famiglie che fruiscono dell’Assegno Unico.
In un nucleo formato da padre e madre disoccupati, con due figli minorenni, la scala di equivalenza del Reddito prevedeva il pagamento di:
- 500 euro per il padre
- 200 per la madre
- 200 per i due minori.
Alla famiglia in questione spettavano poi due assegni unici (uno per figlio) da 189 euro, decurtati dalle quote di 100+100 euro. Il totale? 1.078 euro al mese. A tale somma vanno aggiungi i canonici 280 euro di integrazione per le famiglie che vivono in affitto.
Con il nuovo sistema, le cose cambierebbero in meglio:
- 500 euro per il padre
- 200 euro per la madre
- 75 euro per il primo figlio
- 50 per il secondo
- due assegni unici (uno per figlio) da 189 euro.
Tutto per un totale di 1.203 euro, cui aggiungere eventuali 280 euro come quota d’affitto. Insomma, il nuovo sistema così strutturato prevede perciò 125 euro in più al mese per le famiglie, rispetto al Reddito di cittadinanza.
Il trattamento ha la durata di 18 mesi rinnovabili senza limite per ulteriori periodi di 12 mesi dopo un mese di pausa. Certo è che però, i requisiti di Gil sono dall’altro lato più stringenti.
Abolizione RdC: single e nuclei familiari senza minorenni
Certo, invece, che per i nuclei familiari senza minorenni o disabili e per i single le cose non sono tutte rose e fiori. Queste platee sono invece state colpite da un trattamento indubbiamente più sfavorevole, dato che viene invece garantito loro un sussidio di appena 350 euro mensili e per il massimo di un anno, rinnovabile non prima di 18 mesi. Si tratta infatti non tanto di Gil, ma di Gal (Garanzia per l’attivazione lavorativa). La peculiare misura, si rivolge infatti a quelle platee di persone che non hanno un minorenne, un disabile, o un over 60 all’interno del nucleo familiare e che quindi non hanno diritto alla Gil.