
Assegno di inclusione e controlli per l’amministrazione penitenziaria: una frase che, a prima vista, può sembrare allarmante. Ma facciamo subito chiarezza: non si tratta (necessariamente) di qualcosa di negativo. Vediamo quindi i dettagli qui sotto, e cosa comporta questo nuovo stato apparso nelle aree personali dei percettori.
Assegno di Inclusione, cosa sono i controlli per amministrazione penitenziaria
Lo stato “Controlli Amministrazione Penitenziaria” indica che la domanda ADI è in fase di verifica da parte degli enti competenti, con riferimento in particolare alla situazione giudiziaria del richiedente o dei componenti del nucleo familiare.In parole semplici, l’INPS sta effettuando un controllo incrociato per verificare che non ci siano cause ostative legate a eventuali condanne penali gravi o misure detentive. Questo tipo di controllo è previsto dalla normativa che regola l’erogazione di ADI e SFL. Chi ha la dicitura “esito positivo”, non deve perciò preoccuparsi, perché significa che il sistema non ha rilevato nessuna anomalia a riguardo.
Quindi, in sostanza, non è una segnalazione di irregolarità. È solo una fase standard del processo di valutazione della domanda. Nello screen in questione, ad esempio, il problema non è tanto il controllo penitenziario quanto l’omessa dichiarazione dell’attività lavorativa.
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Controlli per amministrazione penitenziaria, cosa fare?
Nella maggior parte dei casi, non è necessario fare nulla. Il controllo è automatizzato e si conclude nel giro di pochi giorni, senza che l’utente debba intervenire.
Tuttavia, è sempre bene:
- Monitorare lo stato della domanda per eventuali aggiornamenti
- Verificare se si riceve una comunicazione ufficiale da parte dell’INPS (via SMS, email o nella sezione “messaggi” del portale)
- Invece per chi ha già “esito positivo”, non è necessario fare altro: significa che i controlli sono andati a buon fine.
Mentre coloro che hanno dubbi sulla propria situazione giudiziaria, possono tranquillamente rivolgersi a un CAF o patronato.
Assegno di Inclusione e condanne
Se dovessero emergere condanne penali definitive per reati gravi, l’Assegno di Inclusione però potrebbe essere sospeso o negato. Tuttavia, in quel caso l’INPS è tenuto a inviare una comunicazione specifica con indicazioni su eventuali azioni da intraprendere.
Anche nel caso di errori o omonimie, seppur eventi rari, è possibile presentare chiarimenti o una documentazione correttiva, dimostrando in questo modo la propria posizione.
Ricordiamo infine che lo stato “Controlli Amministrazione Penitenziaria” non è un blocco, ma solo un passaggio di verifica. E serve solo ad assicurare che il richiedente rispetti tutti i requisiti previsti, anche quelli legati all’assenza di condanne rilevanti.