ADI e domande sospese: dalla mancanza dei requisiti ISEE alla verifica della residenza per discordanza con l’Anagrafe. Questi i motivi principali per il respingimento o la sospensione della domanda. Analizziamo la situazione caso per caso.
ADI e domande sospese: tutti i casi di sospensione
Analizziamo quindi tutti i casi di sospensione e rigetto della domanda: dalle discordanze anagrafiche alle scale di equivalenza 0.
Sospesa per discordanze ANPR
Una delle motivazioni della sospensione della domanda è quella relativa alla presunta discordanza tra quanto dichiarato dal richiedente e quanto riscontrato da INPS, in merito alla residenza.
Coloro i quali hanno dichiarato infatti una residenza diversa rispetto a quanto invece riscontrato sui registri dell’anagrafe da parte di INPS, potrebbero infatti ricevere il seguente esito:
Il motivo, quindi, è da ricercarsi nella discordanza tra residenza di fatto e la residenza che invece risulta dai registri dell’anagrafe.
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Per risolvere questo problema, è necessario verificare i dati presenti all’ANPR e quelli dichiarati in DSU. Se differiscono, occorre correggerli.
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Sospesa per controlli con scala di equivalenza 0
Questo è il caso più controverso e particolare. Alcuni utenti, infatti, si sono trovati davanti alla seguente situazione:
In questo caso, probabilmente, tale esito della domanda è dovuto a un problema con la presa in carico da parte dei servizi sociali.
In pratica nessuno dei componenti del nucleo risponde ai requisiti per la presa in carico. Ciò potrebbe essersi verificato perché, come da decreto ministeriale, la presa in carico da parte dei servizi deve “sempre avvenire prima della presentazione della domanda ADI”
Chi non era già stato preso in carico dai servizi, dunque, molto probabilmente avrà come esito quello sopra descritto. Ricordiamo inoltre che la presa in carico valida per RdC non è più valida nella maggior parte dei casi per l’Assegno di inclusione. Così spiega infatti una FAQ ministeriale:
E quindi, cosa fare? Una eventuale soluzione potrebbe essere quella di presentarsi ai servizi sociali e palesare loro il problema. Presentando ai servizi la propria situazione personale, sarebbe più facile capire assieme a loro come agire di conseguenza. Non si esclude la possibilità di dover presentare una nuova domanda una volta avvenuta la presa in carico.
Inoltre, un altro motivo potrebbe essere invece la mancanza dei requisiti per l’avvenuta presa in carico. Verifica l’elenco soggetti che hanno diritto a essere presi in carico dai servizi sociali.
Se invece hai ricevuto l’sms seguente, la tua situazione rientra nella norma, e non dovresti avere alcun problema con la tua domanda:
Respinta per mancanza requisiti ISEE
Questo caso non rientra propriamente tra quelli di sospensione, quanto tra quelli di respingimento. Significa che la nostra domanda non può essere accolta a causa della mancanza dei requisiti economici ISEE. Ricordiamo infatti che ADI spetta solo a coloro che abbiano un ISEE non superiore a 9360 euro.
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L’esito negativo con la sopra descritta motivazione, ci indica quindi che il nostro ISEE supera i limiti prefissati. Ma come fare in questo caso?
L’ISEE , generalmente, rappresenta la situazione economica dell’anno precedente. Se nel corso del tempo la nostra situazione è mutata in peggio, e quindi l’ISEE che avevamo presentato non rispecchia più la nostra situazione attuale, possiamo presentare ISEE corrente.
L’ISEE corrente rappresenta invece la situazione attuale, e quindi potrebbe invece darci accesso al sussidio. Possiamo dunque presentare una nuova domanda, allegando ISEE corrente anziché quello ordinario.
ATTENZIONE!!!! Se però la tua situazione economica non è mutata nel tempo, presentare ISEE corrente sarà inutile e la tua domanda verrà nuovamente rigettata.
Vi terremo aggiornati su eventuali novità.