ADI revocato: se mi hanno revocato l’assegno di inclusione posso richiedere il supporto per la formazione? Molti utenti si sono posti questa domanda, ecco la risposta ufficiale di INPS.
ADI revocato: posso chiedere SFL?
Chi ha subìto la revoca di INPS può chiedere in suo luogo il supporto per la formazione. Questa la risposta ufficiale di INPS, interrogato proprio su questa specifica circostanza.
INPS ha infatti risposto che in caso di revoca o decadenza dell’assegno di inclusione, esistendo i presupposti, non dovrebbero esserci dunque condizioni che impedirebbero la presentazione di una domanda per SFL.
Chi ha dunque subìto la revoca del sussidio, può (senza limiti temporali, stando alla risposta di INPS) chiedere dunque il Supporto per la formazione.
Andiamo a rivedere brevemente quando la domanda ADI può essere revocata.
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Revoca ADI: le cause
La domanda ADI può essere revocata per svariate motivazioni. Le più comuni sono le dichiarazioni mendaci rese in fase di presentazione della domanda, come anche l’omissione relativa a un mutamento nello stato lavorativo del richiedente. In generale, sono causa di revoca e portano dunque all’impossibilità di poter percepire il sussidio (oltre che, talvolta, a conseguenze penali):
- non sottoscrivere il patto di servizio personalizzato;
- non partecipare, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere formativo o di
riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione al lavoro; - non frequentare regolarmente un percorso di istruzione degli adulti di primo livello previsto
per coloro di età compresa tra i 18 e i 29 anni; - non accettare, senza giustificato motivo, un’offerta di lavoro ai sensi dell’articolo 9 del
decreto-legge n.48/2023, relativamente ai componenti del nucleo attivabili al lavoro; - non rispettare gli obblighi di comunicazione relativi alle variazioni del reddito o del nucleo
come previste all’articolo 3, commi 5, 6, 8, e 10 del decreto-legge n. 48/2023, o effettua
comunicazioni mendaci in modo da determinare un beneficio economico maggiore; - non presentare una DSU aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare;
- essere trovato, nel corso delle attività ispettive svolte dalle competenti autorità, intento a
svolgere attività di lavoro, senza aver provveduto alle prescritte comunicazioni previste
all’articolo 3 del decreto-legge in argomento. (in quei casi, opererebbe infatti la sospensione del sussidio per la durata del contratto di lavoro).
In tutti questi casi, il sussidio viene revocato. Il richiedente può anche essere punito con la reclusione per truffa ai danni dello Stato, nei casi in cui la violazione riguardi omesse dichiarazioni relative al reddito ed al patrimonio. Inoltre, è altresì tenuto a restituire quanto indebitamente percepito.
Secondo quanto previsto all’articolo 7 del decreto-legge n. 48/2023[11] i controlli ispettivi
sull’Adi e il lavoro sono “svolti dal personale ispettivo dell’Ispettorato nazionale del lavoro (INL) e dal Comando Carabinieri per la tutela del lavoro, ai sensi del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149, dal personale ispettivo dell’INPS, nonché dalla Guardia di finanza”.
Adi,risulta ancora decaduta anche dopo aver fatto il Pad e lo spid, quale potrebbe essere il motivo.
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