Affitti brevi: è stato introdotto un nuovo codice identificativo nazionale. Questa è una delle tante novità della Manovra. Il codice ha lo scopo di tracciare i proprietari che affittano abitazioni, ma anche quello di contrastare l’evasione.
Affitti brevi: il nuovo accordo
L’accordo è stato raggiunto, e così è arrivato il consenso della Lega e di Fratelli d’Italia alla proposta di introdurre un codice identificativo per tutti gli affitti brevi. Verrà a breve emesso un emendamento che regolamenterà la Manovra.
Non solo, dal momento che si sono finalmente avute conferme ufficiali in merito all’incremento al 26% della cedolare sulla seconda casa che è stata affittata fino a 30 giorni. Da notare, come, però, l’aliquota non si muova dal 21% per la prima casa.
L’intenzione dell’esecutivo è quella di contrastare l’evasione, ma non solo: l’altro obiettivo è infatti quello di potare più soldi alle casse dello Stato, alleggerendo così l’attuale pressione fiscale. La notizia è stata commentata positivamente da Antonio Tajani e da Daniela Santanchè.
“Affitti brevi? Situazione da Far West”
“Era un settore dove c’era il Far West e noi vi abbiamo messo mano, cosa che altri non hanno avuto il coraggio di fare perché è un tema complicato”, ha detto Santanchè.
“Bisogna regolamentare senza criminalizzare, da una parte c’è la proprietà privata che è sacra ma chi ha più case, che è legittimo, è un’impresa. Questo servirà a fare emergere il sommerso e oltretutto daremo più garanzie di qualità ai turisti che vanno in queste strutture”, così si è espressa durante la conferenza stampa al Palazzo Marino di Milano.
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Poi ha aggiunto: “Vi darò grandi soddisfazioni, vedrete che tra poco arriva, fatta, perché ho parlato con gli assessori al turismo delle regioni, le associazioni di categoria e siamo arrivati al punto finale”.
Cedolare secca: come aumenta?
Sulla cedolare secca, che subisce un aumento del 26%, Santanchè dice: “Come sapete in legge di bilancio è stata aumentata la cedolare secca che rimane ferma per la prima casa, aumenta del 26% dalla seconda casa in poi, ci sarà l’introduzione del codice identificativo nazionale parlante e questa è la vera rivoluzione. Io credo che fosse un settore dove c’era il far west, abbiamo messo mano cosa che altri non hanno avuto il coraggio di fare perché è un tema complicato ma bisogna regolamentare senza criminalizzare: da una parte c’è la proprietà privata che è sacra ma chi ha più case, che è legittimo, è un’impresa. Questo servirà a fare emergere il sommerso e oltretutto daremo più garanzie di qualità ai turisti che vanno in queste strutture”.