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Assegno di inclusione e conto termico: posso accedere al Conto termico se prendo ADI? Dato che alcuni sostegni statali escludono i percettori di ADI ed SFL (come ad esempio la Carta Dedicata a Te) è lecito chiedersi se l’ADI è compatibile con gli sconti sui condizionatori, come il Conto termico. Vediamolo insieme.
Assegno di inclusione e conto termico: sono compatibili tra loro?
Posso percepire contemporaneamente assegno di inclusione e conto termico? La risposta è affermativa. Non paiono esservi infatti divieti circa la fruizione, in contemporanea, dei due aiuti statali.
Il conto termico è l’incentivo erogato dal Gestore dei Servizi Elettrici che agevola gli interventi di incremento di efficienza energetica, nonché la gli interventi di produzione di energia termica ca fonti rinnovabili.
Si rivolge ad amministrazioni e privati, e ciò che a noi interessa chiarire in questa sede è proprio il conto termico per privati. Vediamo quindi quali sono i requisiti.
Requisiti conto termico privati
Il conto termico per privati si rivolge a tutti i cittadini che effettuino interventi di piccole dimensioni volti a implementare la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza, quali:
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con degli impianti di climatizzazione invernale a pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche (con limite di potenza termica utile nominale fino a 2000 kW)
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, di riscaldamento delle serre esistenti, dei fabbricati rurali esistenti con generatori di calore alimentati a biomassa (limite di potenza termica nominale fino a 2000 kWt)
- installazione di collettori solari termici, eventualmente abbinati a sistemi di solar cooling (con superficie solare lorda fino a 2500 m2)
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi a pompa di calore
- sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore
I costi massimi assimilabili variano sulla base della producibilità stimata dell’intervento, co un contributo massimo che arriva al 65% in funzione delle caratteristiche dell’impianto.
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