Assegno di inclusione e legge 104 sono compatibili? La risposta è sì. Analizziamo da vicino la legge 104.
Assegno di inclusione e legge 104: compatibilità
L’assegno di inclusione è compatibile con la 104: anche i percettori di 104 possono infatti contare su ADI, laddove il loro ISEE non superi i 9360 euro annui.
L’invalidità da 104 viene riconosciuta a coloro che versino in condizioni di inabilità fisica, psichica e sensoriale medio-grave. Per tanto, possono accedere alla 104 solamente coloro che sono disabili. Discorso diverso vale per l’invaldiità.
Sebbene spesso la persona disabile è anche invalida e viceversa, non sempre però la persona invalida è anche disabile.
Differenze 104 e invalidità
Chi ha diritto alla 104 ai sensi dell’art. 104/92 è colui che è “affetto da una minorazione fisica, psichica o sensoriale, che determina per lui una situazione di svantaggio sociale o di emarginazione, derivante da difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa. La minorazione può essere stabile o progressiva.”
La persona invalida, invece, soffre di determinate patologie o menomazioni, e a ciascuna è attribuito un punteggio. Di conseguenza, lo stesso soggetto che presenta più patologie può ottenere un punteggio in percentuale che lo rende anche disabile, ma ciò avviene oltre una certa soglia, fissata generalmente del 47%.
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Quindi, ricapitolando:
- l’invalido civile è un soggetto che, a causa di una malattia o menomazione, è affetto da una riduzione della sua capacità lavorativa;
- il portatore di handicap è invece una persona che a causa della sua menomazione ha difficoltà non solo in un contesto lavorativo ma anche relazionale e sociale.
Ad ogni modo, chi si trova in stato di disabilità e percepisce la 104, può anche al contempo percepire ADI. E gli invalidi? Gli invalidi possono percepire l’assegno di inclusione?
Invalidità ed ADI
Abbiamo già spiegato come funziona il rapporto tra assegno di inclusione e invalidità civile.
Ricordiamo che, come accennavamo prima, l’invalido non è detto sia anche disabile, ma che il disabile è indubbiamente un invalido.
Per tali motivi, sostanzialmente è la sopra accennata percentuale di invalidità a contare. Se la percentuale è tale da rendere al contempo la persona anche disabile, allora si parla di disabilità e a quindi la risposta in merito al se è possibile percepire l’assegno è affermativa: chi è invalido al 46% ha diritto all’assegno di inclusione, poiché anche disabile.
Viceversa, chi non arriva a tale punteggio in percentuale, anche se invalido, non ha diritto all’assegno di inclusione.