Maternità e Assegno di inclusione sono compatibili? La legge non prevede nessuna incompatibilità tra i due sussidi, ma attenzione all’ISEE. Vediamo perché.
Assegno di inclusione e maternità sono compatibili?
L’indennità di maternità è compatibile con l’assegno di inclusione. Una donna in maternità può quindi facilmente avere accesso all’ADI, ma bisogna fare attenzione ai limiti ISEE.
Ricordiamo infatti che l’assegno di inclusione è una misura di sostegno economico per le famiglie in condizioni di difficoltà economica, erogato dall’INPS in base a determinati requisiti di reddito e patrimoniali. L’indennità di maternità, invece, è una forma di tutela economica riservata alle lavoratrici durante il periodo di congedo per maternità, garantendo loro un’entrata sostitutiva dello stipendio. Il cumulo è quindi possibile, ma l’indennità di maternità fa ISEE, quindi aumenta il reddito
Questo perché l’indennità di maternità può aumentare il reddito complessivo della famiglia e, quindi, influire sull’ISEE. Se l’ISEE della famiglia supera la soglia stabilita, ADI può dunque andare in decadenza.
FAQ sull’indennità di maternità
Come funziona l’indennità di maternità?
L’indennità di maternità è un sostegno economico destinato alle lavoratrici, corrisposto durante il periodo di congedo obbligatorio per maternità, ossia il periodo di astensione dal lavoro che coincide con le ultime settimane di gravidanza e i primi mesi successivi al parto.
Chi ha diritto all’indennità di maternità?
L’indennità di maternità è riconosciuta a diverse categorie di lavoratrici e, in alcuni casi, ai lavoratori padri, tra cui:
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- lavoratrici dipendenti (pubbliche e private)
- lavoratrici autonome (artigiane, commercianti, coltivatrici dirette, ecc.)
- lavoratrici iscritte alla Gestione Separata INPS (collaboratrici e libere professioniste senza cassa di previdenza)
- lavoratrici disoccupate o sospese (se la disoccupazione o sospensione avviene entro determinati periodi di tempo dal congedo di maternità)
Quanto dura l’indennità di maternità?
Il congedo obbligatorio di maternità copre un totale di 5 mesi e può essere distribuito secondo due opzioni principali:
- 2 mesi prima del parto e 3 mesi dopo il parto: questa è la formula standard per il congedo di maternità.
- 1 mese prima del parto e 4 mesi dopo il parto: possibile solo in presenza di determinate condizioni mediche che attestino l’idoneità a lavorare fino all’ottavo mese di gravidanza.
Quali sono gli importi dell’indennità di maternità?
L’indennità di maternità corrisponde a una percentuale dello stipendio o reddito della lavoratrice. Tale percentuale è variabile a seconda del tipo di lavoro:
- lavoratrici dipendenti: ricevono l’80% della retribuzione media giornaliera, calcolata sulle ultime buste paga;
- lavoratrici iscritte alla Gestione Separata INPS: ricevono l’80% del reddito medio giornaliero, basato sui redditi degli ultimi 12 mesi;
- lavoratrici autonome: l’indennità di maternità è calcolata in modo diverso, e spesso risulta in un importo inferiore rispetto alle lavoratrici dipendenti.
Come viene pagata l’indennità di maternità?
L’indennità viene corrisposta generalmente dall’INPS. Tuttavia, per le lavoratrici dipendenti, l’importo può essere anticipato dal datore di lavoro e successivamente recuperato dall’azienda tramite compensazione con i contributi INPS.
Come richiedere l’indennità di maternità?
Per ottenere l’indennità, la lavoratrice deve presentare una domanda all’INPS. La procedura può essere avviata:
- Online, tramite il sito dell’INPS, accedendo con SPID, CIE, o CNS.
- Tramite patronati e intermediari abilitati che offrono assistenza nella compilazione della domanda.
È importante ricordare che la richiesta deve essere presentata entro i termini (solitamente entro l’inizio del congedo di maternità), allegando un certificat