Assegno di Inclusione sospeso a novembre: ecco chi non avrà la ricarica

Redazione

15 Ottobre 2025

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Per chi ha rinnovato l’Assegno di Inclusione a luglio, il tema centrale di questo autunno è la cosiddetta “scadenza dei 120 giorni”, cioè l’obbligo di presentarsi al primo incontro con i servizi sociali entro fine novembre 2025. Chi non si presenta, infatti, rischia di perdere la ricarica dell’Assegno di Inclusione. Ecco cosa sapere e come funziona la procedura, tra rischi sospensione e punti chiave della misura.

Cos’è l’Assegno di Inclusione e a chi spetta

L’Assegno di Inclusione è un sostegno economico attivo dal 1° gennaio 2024, pensato per chi versa in condizione di povertà o ha particolari fragilità sociali. È rivolto alle famiglie con almeno un componente in situazioni da tutelare: minori, disabili, over 60 o soggetti in condizione di grave svantaggio sociale. Oltre ai requisiti di residenza e soggiorno, è necessario avere un ISEE inferiore a 10.140 euro e rispettare limiti patrimoniali specifici. L’importo mensile varia in base alla composizione familiare e si integra con l’Assegno Unico per i figli, qualora presente.

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Il rinnovo e il termine dei 120 giorni

Con l’arrivo dell’autunno, molte famiglie che hanno presentato la domanda di rinnovo ADI a luglio sono chiamate a rispettare uno dei passaggi più importanti: effettuare il primo incontro con i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD (o in caso di nucleo invariato, dalla data di invio della domanda di rinnovo). Questa scadenza è fissata per fine novembre 2025 per chi si è mosso a luglio, mentre chi ha presentato la domanda ad agosto avrà come limite il mese di dicembre.

Cosa succede se non mi presento all’appuntamento con i servizi sociali

La normativa è chiara: il mancato incontro con i servizi sociali comporta la sospensione immediata dell’erogazione dell’ADI. In pratica, chi non completa questo passaggio non riceverà la ricarica mensile, con tutte le conseguenze che ne derivano sia sul fronte economico che su quello sociale.


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Chi rischia la sospensione dell’ADI a novembre

I principali soggetti a rischio sospensione sono:

  • Chi presenta domanda di rinnovo ma non si attiva per concordare la data del primo incontro
  • Chi riceve la convocazione ma, per disattenzione o altri motivi, non si presenta
  • Chi rimanda l’incontro oltre la scadenza dei 120 giorni, sottovalutando le regole stringenti previste da ADI.

Il rischio è quindi concreto: da fine novembre, le piattaforme INPS incroceranno i dati con quelli dei Comuni per verificare chi ha rispettato la procedura e chi no. Una volta sospeso, il beneficio può essere recuperato, ma si perde la continuità dell’erogazione, mettendo a repentaglio il bilancio familiare nei mesi più difficili dell’anno. Per questo è consigliabile agire per tempo, rispettare la convocazione e partecipare al percorso di inclusione, per non perdere questa fondamentale opportunità di sostegno.