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Assegno di Inclusione: domande respinte riesaminate dall’INPS grazie ai carichi di cura

Novità per l’Assegno di Inclusione: l’INPS riesamina le domande respinte per mancata indicazione dei carichi di cura, riconoscendo il coefficiente d’ufficio.

di Pietro Ginechesi
10 Marzo 2025
in Assegno di Inclusione
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L’INPS ha pubblicato nuove indicazioni operative per la gestione dell’Assegno di Inclusione (ADI), con un aggiornamento che riguarda direttamente le famiglie che hanno visto la propria domanda respinta.

Col messaggio INPS del 17 febbraio 2025, n. 592, l’Istituto ha chiarito che le domande rifiutate a causa della mancata indicazione dei carichi di cura saranno riesaminate d’ufficio. Questo significa che molti nuclei familiari che avevano inizialmente ricevuto un esito negativo potrebbero ora vedersi riconoscere il beneficio economico, senza dover presentare una nuova richiesta.

L’INPS, inoltre, ha stabilito che il coefficiente della scala di equivalenza relativo ai carichi di cura verrà attribuito automaticamente, anche nei casi in cui il richiedente non lo abbia indicato correttamente nella domanda.

Sommario

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  • Perché molte domande erano state respinte?
  • Quali domande saranno riesaminate?
  • Chi ha diritto al coefficiente d’ufficio per i carichi di cura?
  • Cosa cambia per chi già riceve l’Assegno di Inclusione?
  • Aggiornamento del modello di domanda per l’Assegno di Inclusione
  • Un passo avanti per le famiglie in difficoltà

Perché molte domande erano state respinte?

Uno dei motivi più frequenti di rigetto delle richieste di ADI era la mancata indicazione dei carichi di cura all’interno della domanda. Molte famiglie, pur avendo diritto al beneficio, non avevano segnalato correttamente la presenza di bambini piccoli, tre o più figli minori o persone con disabilità nel nucleo familiare. Questo ha portato alla negazione dell’Assegno di Inclusione, poiché il calcolo dell’importo si basa su una scala di equivalenza che tiene conto proprio di questi fattori.

Leggi anche  Pagamenti Assegno di Inclusione: cosa succede se non ho presentato domanda a dicembre?

Con le nuove disposizioni, l’INPS provvederà autonomamente ad attribuire il coefficiente di scala di equivalenza a chi ne ha diritto, correggendo così eventuali errori di valutazione nelle domande precedenti. La procedura di assegnazione d’ufficio dei carichi di cura è già stata avviata a inizio anno, con diverse famiglie che hanno potuto beneficiare di un incremento della ricarica a gennaio.

Quali domande saranno riesaminate?

L’INPS riesaminerà due tipologie di domande:


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  • Le domande respinte per mancata indicazione dei carichi di cura, che verranno rivalutate d’ufficio senza necessità di un nuovo invio da parte del richiedente;
  • Le domande già accolte ma con importi inferiori al dovuto, per le quali verrà effettuato un ricalcolo, garantendo l’adeguamento dell’importo spettante.

Se, a seguito di questa revisione, una famiglia dovesse risultare idonea al beneficio, l’Assegno di Inclusione verrà erogato senza ulteriori passaggi burocratici. Questa manovra ha portato anche ad alcuni casi di domande respinte e riaccolte, anche in presenza di prestazioni attualmente in corso.

Chi ha diritto al coefficiente d’ufficio per i carichi di cura?

Il messaggio INPS specifica che il coefficiente di scala di equivalenza di 0,40 verrà assegnato automaticamente ai nuclei familiari con:

  • minori di tre anni;
  • tre o più figli minori;
  • persone con disabilità.

Se una famiglia rientra in una di queste categorie e la sua domanda era stata respinta a causa della mancata dichiarazione di queste condizioni, verrà ora rivalutata e potrà essere accolta.

Cosa cambia per chi già riceve l’Assegno di Inclusione?

Non solo le domande respinte verranno riesaminate, ma anche quelle già accettate verranno ricalcolate. Se un nucleo familiare aveva diritto a un importo maggiore rispetto a quanto inizialmente riconosciuto, l’INPS provvederà ad aggiornare la somma erogata.

Leggi anche  Nucleo ISEE da verificare: cosa sta succedendo con l’assegno di inclusione ad aprile?

Questo significa che molte famiglie potrebbero ricevere un’integrazione economica retroattiva, recuperando somme che in precedenza non erano state considerate.

Aggiornamento del modello di domanda per l’Assegno di Inclusione

Per evitare che in futuro si verifichino errori simili, l’INPS ha aggiornato il modello di domanda dell’ADI, rendendo più chiara la compilazione e introducendo strumenti utili per i richiedenti. Le principali novità includono:

  • una sezione più dettagliata dedicata ai carichi di cura, per facilitare la corretta dichiarazione di minori e disabili a carico;
  • un elenco delle strutture sanitarie autorizzate a certificare condizioni di svantaggio, così da evitare dubbi su dove ottenere la documentazione necessaria.

Questi aggiornamenti mirano a rendere la procedura più semplice ed evitare nuovi errori che potrebbero compromettere il riconoscimento del beneficio.

Un passo avanti per le famiglie in difficoltà

La decisione dell’INPS di riesaminare le domande respinte rappresenta un importante miglioramento nell’accesso all’Assegno di Inclusione, che ora potrà raggiungere più famiglie in difficoltà.

Grazie all’attribuzione automatica dei carichi di cura, molte richieste inizialmente rifiutate verranno rivalutate e, se idonee, accolte, garantendo un supporto economico a chi ne ha effettivamente diritto.

Per chi aveva già ottenuto l’ADI, il ricalcolo degli importi rappresenta un’ulteriore garanzia di equità, correggendo eventuali errori nel calcolo della somma spettante.

Si tratta, dunque, di un cambiamento che potrebbe fare la differenza per molte famiglie, assicurando loro un aiuto concreto e adeguato alle loro reali condizioni.

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