Assegno Unico 2026: più soldi per le famiglie grazie alla rivalutazione

Redazione

6 Ottobre 2025

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È tempo di novità per chi percepisce l’Assegno Unico Universale (AUU), un sostegno che ogni anno viene aggiornato per tenere conto delle variazioni del costo della vita. Con l’inizio del 2026, infatti, l’INPS procederà all’adeguamento sia degli importi mensili dell’assegno che delle soglie ISEE utili al calcolo sulla base dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo. Ecco tutti i dettagli.

Assegno Unico, gli adeguamenti previsti per il 2026

Secondo le stime attuali, nel 2025 l’indice ISTAT crescerà dell’1,7%. Di conseguenza, dal primo gennaio 2026 aumenteranno non solo la soglia di reddito ISEE per l’accesso agli importi massimi, ma anche gli stessi importi base dell’Assegno Unico. Questo meccanismo permette di tutelare il potere d’acquisto delle famiglie, aggiornando il sostegno economico ai rincari dell’inflazione.

Esempi pratici di aumento dell’Assegno Unico

I nuovi importi previsti per il 2026 rifletteranno dunque questa rivalutazione. Ad esempio, la soglia ISEE massima salirà sopra i 46.720 euro, rendendo ancora più accessibile l’Assegno nella misura minima di 58,5 euro mensili (rispetto ai 57,5 euro del 2025). Con ISEE fino a 17.520 euro, poi, l’importo mensile arriverà a 204,4 euro (invece dei 201 euro dello scorso anno); con ISEE tra 21.725,06 e 21.841,84 euro si otterranno 182,8 euro mensili (anziché 179,7), e tra 26.163,51 e 26.280,30 euro spetteranno 160,6 euro (rispetto ai precedenti 157,9 euro).

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Maggiorazioni: quanto salgono e per chi

Anche gli importi delle maggiorazioni fisse saranno aggiornati e aumentati:

  • Per figli sotto i 21 anni non autosufficienti: 122,7 euro (in crescita rispetto ai 120,6 euro del 2025)
  • Figli sotto i 21 anni con disabilità grave: 111,0 euro (da 109,1)
  • Figli sotto i 21 anni con disabilità media: 99,4 euro (era 97,7)
  • Figli con madre di età inferiore ai 21 anni: 23,4 euro (invece di 23 euro).

Per le maggiorazioni che invece cambiano in base all’ISEE:


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  • Per i figli successivi al secondo, la quota va da 99,4 euro per gli ISEE più bassi a 17,5 euro per l’ultima fascia
  • Il bonus per il secondo percettore di reddito partirà invece da 35 euro mensili (erano 34,4 nel 2025) e decrescerà al salire dell’ISEE.

Le tempistiche di entrata in vigore degli aumenti

Gli importi aggiornati dell’Assegno Unico vengono tradizionalmente applicati a partire dalla mensilità di febbraio. Il primo mese del 2026, quindi, resterà con gli importi precedenti e verrà poi adeguato a partire da marzo, con i dovuti conguagli e arretrati.

Va inoltre ricordato che non è necessario presentare una nuova domanda ogni anno, salvo che quella già inviata non sia decaduta, revocata o respinta. Tuttavia, per ottenere importi calcolati sulla base del proprio ISEE, occorre aggiornare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per il 2026. In assenza di questo documento, dal mese di marzo 2026 l’INPS applicherà automaticamente l’importo minimo previsto. E se la DSU viene presentata entro il 30 giugno 2026, tutti gli importi già versati nei primi mesi saranno ricalcolati e adeguati, con eventuali arretrati accreditati a partire da marzo.

In sintesi, l’adeguamento dell’Assegno Unico Universale alle nuove soglie ISTAT rappresenta una garanzia di aggiornamento costante a beneficio delle famiglie, che potranno così affrontare nel modo migliore il crescente costo della vita senza perdere il sostegno economico cui hanno diritto. Rimane fondamentale restare informati sulle scadenze e presentare la DSU aggiornata per non perdere nessun beneficio o integrazione spettante.