Quanto costa un figlio nel 2023? Quale sarebbe un reddito “giusto” per far fronte ai costi dei figli? La misura dell’assegno unico per i figli 2023 funziona oppure non basta? Tutte domande lecite poste dagli italiani che vogliono metter su famiglia ma che, prima di farlo, devono farsi un po’ di conti in tasca. Cerchiamo di rispondere a queste domande un po’ più nel dettaglio.
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Assegno unico per i figli 2023: che cos’è?
L’assegno unico e universale è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico che viene attribuito a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al 21º anno di età. L’importo varia in base all’ISEE della famiglia e all’età dei figli a carico. E’ definito “unico” perché unifica e sostituisce una serie di misure a sostegno delle famiglie, e “universale” in quanto viene attribuito a tutte le famiglie con figli a carico residenti e domiciliate in Italia.
È stato introdotto dal Decreto Legislativo 21 dicembre 2021, n. 230 da gennaio 2022 ma le prime somme sono state erogate da marzo dello stesso anno. Nel 2023, per chi ha già fatto domanda nel 2022, non è necessario fare una nuova domanda ma l’erogazione continua normalmente.
Assegno unico per i figli 2023: Quanto costa avere un figlio?
In Italia fare figli e mantenerli può arrivare a costare complessivamente 700 euro ogni mese, un quarto della spesa media di una famiglia.
Ma la risposta alla domanda “quale sarebbe un reddito “giusto” per far fronte ai costi dei figli?” è complessa e dipende da diversi fattori. La soglia individuata per l’erogazione dell’assegno unico universale è di 40 mila euro di ISEE.
Ma se questa è la cifra di riferimento solo 3,9 milioni di italiani rientrerebbero in questa fascia, quindi solo il 6,5% della popolazione italiana potrebbe permettersi di fare figli senza sacrifici.
Questo motivo ha portato il governo Draghi, l’anno scorso, ad introdurre l’assegno unico universale che, con un’unica erogazione diretta alle famiglie, rappresenta un supporto molto significativo per mantenere i figli.
Il governo Meloni, con la legge di bilancio per il 2023 ha potenziato l’assegno unico raddoppiandolo e rafforzandolo:
- nel caso di figli neonati, quindi meno di un anno
- nel caso di figli con disabilità. In particolare, per chi ha figli con disabilità l’assegno unico vale senza limiti di età ed è prevista un’aggiunta di 120 euro al mese per ISEE sotto i 25 mila euro.
- nel caso di chi ha tre o più figli e un ISEE sotto i 40mila euro (solo per i figli sotto i 3 anni)
Nel dettaglio, quanto vale?
- per ogni figlio minorenne: da 55 euro – per ISEE superiore a 40mila euro – a 196 euro – per ISEE pari o inferiore a 15mila euro
- per ogni figlio tra 18 e 21 anni: da 25 euro – per ISEE superiore a 40mila euro – a 85 euro – per ISEE pari o inferiore a 15 mila euro.
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Assegno unico per i figli: tabelle per ISEE
Per avere maggiori dettagli ed esempi sugli importi dell’assegno unico, consigliamo di consultare le tabelle allegate al testo del Decreto Assegno Unico, ovvero il Decreto Legislativo 21 dicembre 2021, n. 230. Nello specifico, nella prima tabella (Pdf 268 Kb) si specificano quali sono le quote dell’assegno unico per i figli minori, maggiorenni fino a 21 anni e calcolando poi le maggiorazioni. Ovvero quelle per figli successivi al secondo, non autosufficienti, con disabilità grave o media, figli disabili maggiorenni o minorenni a carico, per le giovani mamme under 21 e per chi percepisce il reddito di cittadinanza. Nel testo vi sono anche:
- tabella A (Pdf 881 Kb) che vale per i nuclei familiari con entrambi i genitori e almeno un figlio minore;
- tabella B (Pdf 1 Mb) che vale per i nuclei familiari con un solo genitore e almeno un figlio minore;
- tabella C (Pdf 44 Kb) che indica il valore mensile per le detrazioni fruite da genitori entrambi con reddito e con figli a carico;
- tabella D (Pdf 44 kb) che indica il valore medio delle detrazioni fruite per figli a carico.
[Per avere più informazioni sulle date e sui pagamenti dell’Assegno Unico, leggi il nostro articolo]
Assegno unico per i figli 2023: funziona?
Secondo uno degli ultimi rapporti Istat, sì. Nel 2022 l’insieme delle politiche sulle famiglie, tra cui anche l’assegno unico, ha ridotto il livello di diseguaglianze dal 30,4% al 29,6% e il rischio di povertà dal 18,6% al 16,8%. In particolare, l’assegno unico ha determinato lo scorso anno una riduzione del rischio di povertà di 3,8 punti percentuali per i giovani da 0 a 14 anni, di 2,5 per quelli da 15 a 24 anni e di 2,4 per gli adulti fra i 35 e i 44 anni.
L’obiettivo di lungo periodo è avere più nascite, che anno dopo anno continuano a registrare record negativi.
Assegno unico universale: come controllare i mesi degli assegni?
Si possono controllare i mesi degli assegni in modo semplice e veloce? sì, si può, attraverso l’App Rdc. Un sistema comodo per tutti coloro che vogliono monitorare gli assegni dell’AUU ma anche quelli del Reddito di cittadinanza. È semplice e gratuita, puoi leggere qui come funziona e tutti i servizi che offre.