Assegno unico più basso giugno 2023: per alcuni percettori dell’assegno unico, giugno potrebbe essere un mese più leggero. Perché? In questo articolo cercheremo di sondarne le ragioni.
Seguici anche su:
- Youtube (155.000 iscritti)
- TikTok (113.000 follower)
- Instagram (10.000 follower)
- Whatsapp (3000 iscritti)
Assegno unico più basso giugno 2023
Alcuni lettori si chiedono: “perché questo mese l’assegno unico è diminuito?” . Ebbene, tutto dipende dai conguagli.
Come avevamo già spiegato in un precedente articolo, questi mesi sarebbero stati quelli dei conguagli, che potevano essere sia in positivo che in negativo.
Ripercorrendo brevemente la tematica conguagli, ricordiamo che potevano verificarsi nei casi in cui:
- i cittadini non avevano rinnovato ISEE o DSU entro il 28 febbraio 2023 e avevano dunque ricevuto in automatico un importo più basso, ma poi avevano fatto rinnovo ISEE tardivo. Questi hanno diritto agli arretrati (fino al 30 giugno 2023);
- quando a causa di un errore di calcolo taluni avevano ricevuto un importo dell’assegno più basso;
- quando nonostante la presentazione del modello RdC-Com/Au alcuni non avevano ricevuto gli importi (errore meno frequente);
- alcuni casi in cui gli aveva diritto alle maggiorazioni, sempre per errori di calcolo, non le aveva ricevute.
Tutti questi casi, rappresentano un ricalcolo degli arretrati in meglio. Ciò che invece interessa attualmente a noi è invece capire quando e perché si verificano dei conguagli a debito, che comportano quindi un assegno unico più leggero.
Assegno unico più basso giugno 2023: il conguaglio a debito
Se per alcune famiglie (per la verità si tratta della stragrande maggioranza) i conguagli sono per lo più avvenuti a credito, per alcune invece si è trattato di conguaglio a debito, cosa che come è ovvio ha portato ad un assegno unico più basso.
Questo può essersi verificato nei casi in cui:
- sono state riscontrare incoerenze nelle dichiarazioni ISEE, rispetto ai dati in possesso delle strutture INPS competenti (ad es. risulta un ISEE più basso di quello effettivo);
- sono state attribuite maggiorazioni non dovute, come ad esempio la maggiorazione per entrambi i genitori lavoratori, in un nucleo che invece era monogenitoriale;
- ricalcoli che si sono resi necessari per i percettori RDC.
In tutti questi casi, il ricalcolo avviene a debito quindi significa che eventuali somme non spettanti sono perciò da restituire. Si ricorda, comunque, che in caso di conguaglio a debito, la somma sottratta non può superare comunque il 20% della rata mensile.
I casi di ricalcolo a debito, comunque, sono stati meno frequenti dei ricalcoli a credito. Nello specifico, si stima in media che:
- le famiglie che hanno ricevuto una somma più alta sono circa 512mila e hanno percepito circa 272 euro in più.
- quelle che invece hanno ricevuto una somma più bassa sono 378.000 e la riduzione verificatasi è stata in media di circa 41 euro.
Ad ogni modo, se chi ha ricevuto un importo più basso non pensa di rientrare nella casistica di cui sopra, è sempre possibile contattare INPS al suo contact center per chiedere chiarimenti:
- Online tramite il portale Inps Risponde
- Chiamando il numero 06 164 164
Discussion about this post