Dopo aver approfondito le criticità e i possibili miglioramenti dell’ADI, oggi puntiamo i riflettori su un altro pilastro fondamentale del welfare italiano: l’Assegno Unico Universale (AUU). Introdotto per razionalizzare e semplificare i sostegni alle famiglie con figli, l’AUU ha rappresentato un importante progresso, accorpando una serie di misure frammentate in un unico strumento. Tuttavia, l’esperienza degli ultimi anni e le testimonianze raccolte tra le famiglie italiane suggeriscono che c’è ancora margine (e parecchio) per rendere questo sussidio più equo, tempestivo e realmente vicino alle esigenze delle persone.
Ecco, quindi, cinque proposte concrete – elaborate anche grazie al supporto del nostro strumento di intelligenza artificiale BonusGPT – per migliorare l’Assegno Unico Universale nel prossimo futuro.
1. Rafforzare gli importi per i figli in età scolare e adolescenziale
Attualmente, l’AUU prevede maggiorazioni significative solo per i figli fino ai 3 anni, mentre a partire dai 7 anni l’importo inizia a ridursi (soprattutto in presenza di un ISEE elevato). Questa scelta non tiene conto del fatto che le spese familiari, soprattutto per chi ha figli in età scolare e pre-adolescenziale, tendono ad aumentare: libri, trasporti, attività sportive, tecnologia e abbigliamento sono solo alcune delle voci che pesano sui bilanci domestici. Una revisione delle fasce d’età, con un rafforzamento degli importi almeno fino ai 14 anni, permetterebbe invece di sostenere meglio le famiglie nei momenti cruciali della crescita dei figli, riducendo il rischio di esclusione sociale e abbandono scolastico.2. Bonus scuola automatico e integrato
Per molte famiglie, il rientro a scuola rappresenta un vero e proprio “salasso” economico. Una proposta concreta è quella di integrare all’AUU un bonus scuola annuale, erogato in automatico a settembre senza necessità di domanda aggiuntiva. L’importo, ad esempio 150 euro per ogni figlio in età scolare, sarebbe cumulabile con l’assegno ordinario e destinato specificamente alle spese per libri, materiale didattico, zaini e dispositivi digitali. Questo intervento, molto semplice da implementare, garantirebbe un aiuto mirato e tempestivo alle famiglie proprio quando serve di più.
3. Pagamenti certi, rapidi e trasparenti
Uno dei problemi più segnalati dalle famiglie riguarda la tempistica dei pagamenti dell’Assegno Unico: accrediti irregolari, ritardi e mancanza di comunicazioni chiare generano incertezza e difficoltà nella gestione delle spese. Per questo, sarebbe fondamentale fissare una data unica e certa per l’accredito mensile (ad esempio il 15 di ogni mese), accompagnata da notifiche automatiche via SMS, email o app INPS in caso di variazioni o ritardi. Inoltre, per i nuclei più fragili (ad esempio con ISEE molto basso o in presenza di disabilità), si potrebbe prevedere la possibilità di anticipare il pagamento su richiesta documentata, offrendo un sostegno immediato nei momenti di emergenza.
4. Stabilità degli importi: introdurre una fascia di tolleranza sull’ISEE
Oggi anche minime variazioni dell’ISEE possono tradursi in tagli significativi dell’assegno, che penalizzano soprattutto le famiglie con redditi instabili o precari. Per evitare fluttuazioni dannose e imprevedibili, si propone di introdurre una fascia di “tolleranza” del 5%: se l’ISEE aumenta o diminuisce leggermente rispetto all’anno precedente, l’importo dell’AUU rimane invariato. Solo variazioni più consistenti comporterebbero un ricalcolo. E questa soluzione garantirebbe maggiore stabilità e tranquillità economica alle famiglie, favorendo una programmazione più serena delle spese.
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5. Comunicazione trasparente e assistenza digitale potenziata
Molte famiglie faticano a comprendere i criteri di calcolo dell’Assegno Unico e le motivazioni dietro le variazioni degli importi. Per questo, è urgente migliorare la comunicazione istituzionale: il portale INPS dovrebbe offrire spiegazioni semplici, simulazioni aggiornate e una chat di assistenza in tempo reale. I CAF, dal canto loro, vanno dotati di strumenti digitali più avanzati per supportare le famiglie nella gestione delle pratiche. Una comunicazione più chiara e un’assistenza capillare sono fondamentali per evitare errori, incomprensioni e disagi.