Bonus da 1.500 euro per chi iscrive i figli alle scuole paritarie: come funziona e perché fa discutere

Redazione

22 Novembre 2025

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La Legge di Bilancio 2025 torna a far discutere con la riproposizione, negli ultimi emendamenti, del controverso bonus per le famiglie che decidono di iscrivere i figli alle scuole paritarie. Il centrodestra, con proposte di Forza Italia e Noi Moderati, vuole garantire un voucher annuale di 1.500 euro per ogni figlio iscritto, riservando l’agevolazione ai nuclei con ISEE inferiore ai 30.000 euro. Secondo le stime, la misura costerebbe allo Stato circa 20 milioni di euro ogni anno. Ecco tutti i dettagli.

Come funziona il bonus da 1.500 euro

Il contributo previsto dall’emendamento – che era già stato proposto in forma simile lo scorso anno – dovrebbe essere valido per tutte le famiglie che scelgono istituti privati paritari, cioè scuole non statali che, pur seguendo i programmi ministeriali e rilasciando titoli di studio equipollenti, sono soggette al pagamento di rette anche molto onerose. Il bonus sarebbe pari a 1.500 euro per ogni figlio iscritto, e verrebbe erogato come voucher da spendere esclusivamente per la retta, permettendo alle famiglie a medio-basso reddito (con ISEE inferiore a 30.000 euro) di accedere a una scuola percepita come “alternativa di qualità” rispetto alla statale.

Un aiuto concreto o una scelta divisiva?

I promotori del bonus definiscono la proposta come una misura di equità sociale e libertà educativa, dal momento che aiuta chi vuole scegliere, ma non può permettersi, la scuola paritaria. L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di ampliare realmente le possibilità di scelta e colmare il divario tra scuola pubblica e privata, soprattutto per le famiglie numerose e per chi vive in zone dove il servizio statale è carente.

Non sono mancate però le polemiche. Peppe De Cristofaro, capogruppo di Avs e presidente del gruppo Misto al Senato, ha attaccato duramente il centrodestra: “Il centrodestra ci riprova. Come ogni anno presentano un emendamento alla manovra economica per dare maggiori risorse alle private. Un vero e proprio regalo che calpesta la Costituzione”. E anche il Movimento 5 Stelle si è unito al coro, sferrando un attacco diretto alla Premier: “Ancora una volta la maggioranza che sostiene Giorgia Meloni ci racconta che ‘non ci sono soldi’, ma magicamente li trova per le scuole private”.

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Perché il bonus per le scuole paritarie è un errore

Polemiche parlamentari a parte, se il bonus da 1500 euro per le scuole paritarie passerà, sarà difficile non leggere questa misura come un segnale chiaro: il centrodestra continua a mettere le esigenze delle scuole private davanti alle urgenze della scuola pubblica, ignorando le famiglie che vorrebbero vedere migliorato il sistema statale per tutti. Forse, invece di adoperarsi per regalare voucher alle paritarie, sarebbe meglio impegnarsi sul serio per garantire a ogni bambino una scuola pubblica eccellente, gratuita e inclusiva. Ma anche stavolta il Governo sembra aver scelto una strada diversa.