Nuovi aggiornamenti per chi ha richiesto il bonus anziani. L’INPS ha infatti pubblicato due novità riguardanti la presentazione delle domande, dopo le recenti precisazioni sui requisiti per accedere alla misura. Ecco di seguito tutti i dettagli e il comunicato ufficiale dell’Istituto.
Bonus anziani, aggiornamenti sulla presentazione delle domande
L’INPS, con il messaggio n. 2193 dell’8.7.2025, ha comunicato ufficialmente che sono stati effettuati due aggiornamenti importanti per quanto concerne il servizio di presentazione delle domande per il Bonus anziani. In sostanza, è stata introdotta:
- Una nuova versione semplificata del questionario “Bisogno assistenziale gravissimo”
- La funzionalità di allegazione della documentazione a supporto della domanda, ai fini della rendicontazione della spesa.
Con un ulteriore messaggio, verranno poi comunicate dall’INPS anche le modalità di visualizzazione delle domande per cui si è completata la fase di prima istruttoria.
Bonus anziani, la precisazione dell’INPS sui requisiti
Quanto ai requisiti del Bonus anziani, in precedenza, in base alle comunicazioni INPS, chi aveva richiesto il bonus doveva essere obbligatoriamente in possesso di un’attestazione ISEE sociosanitario recante un nucleo ordinario (e non anche ristretto), con un valore non superiore a 6.000 euro. Ma con le nuove disposizioni dell’Istituto, e su comunicazione diretta del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, è stato deciso di modificare nella sostanza il requisito di accesso a questa agevolazione.
In pratica, quindi, con il messaggio numero 1.842 del 10 giugno 2025, l’INPS ha fornito nuove indicazioni sulla Prestazione universale per gli anziani non autosufficienti. Che stabiliscono, ai fini del riconoscimento del bonus anziani, l’opportunità di ricevere il sussidio anche per coloro che hanno un ISEE recante un nucleo ristretto (sempre nel caso in cui il valore dell’attestazione risulti non superiore a 6.000 euro). Cioè significa che gli anziani che in precedenza superavano la soglia di 6.000 euro a causa dei redditi di familiari conviventi ora potrebbero rientrare nei requisiti economici richiesti.Per questo motivo, dunque, l’INPS ha comunicato che procederà al riesame delle richieste già inoltrate per Prestazione Universale, con l’intenzione di accettare anche chi rientrerà nei nuovi requisiti specificati dal Ministero.
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Cos’è il Bonus anziani o Prestazione Universale?
Il bonus anziani, noto tecnicamente come Prestazione universale per gli anziani non autosufficienti, è un’indennità che può essere richiesta da persone che hanno almeno 80 anni di età. I richiedenti devono inoltre essere non autosufficienti e titolari dell’indennità di accompagnamento. La somma totale erogata può arrivare fino a 850 euro al mese, forniti dall’INPS tramite un “assegno di assistenza”. Che può essere utilizzato esclusivamente per:
- Pagare gli assistenti domiciliari regolarmente contrattualizzati
- Acquistare servizi di assistenza non sanitaria da imprese che siano qualificate.
Va tuttavia sottolineato che il bonus anziani, sebbene istituito a partire dal 1° gennaio 2025, è stato concesso effettivamente con le prime erogazioni solo a giugno 2025. Quindi i beneficiari che hanno presentato domanda nei mesi precedenti riceveranno anche gli arretrati, a partire ovviamente dal mese di presentazione della domanda.
Qual è la differenza tra nucleo ordinario e ristretto nell’ISEE sociosanitario
Data la recente precisazione INPS, con conseguente allargamento della platea di beneficiari del bonus anziani, è utile fare chiarezza anche sulla differenza tra nucleo ordinario e nucleo ristretto nell’ISEE sociosanitario. In sostanza:
- Il nucleo ordinario comprende il beneficiario e i familiari conviventi o fiscalmente a carico, secondo le regole generali dell’ISEE (quindi è l’impostazione ‘standard’ dell’ISEE)
- Mentre il nucleo ristretto include esclusivamente: il beneficiario della prestazione, il coniuge (se non legalmente separato) e i figli minorenni (se non espressamente esclusi). Questo tipo di nucleo viene utilizzato solo in casi specifici, ad esempio se l’utente è ricoverato in struttura residenziale e non fa più parte del nucleo familiare convivente, oppure per determinate prestazioni domiciliari a soggetti con disabilità.