Bonus caldaia 2025, come richiederlo?

Pietro Ginechesi

15 Dicembre 2024

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Se nel 2025 hai intenzione di sostituire la tua vecchia caldaia con un modello più efficiente, è importante sapere che non esiste un bonus caldaia specifico. Tuttavia, la sostituzione può rientrare in numerosi incentivi statali legati all’efficientamento energetico. Questi incentivi hanno l’obiettivo di promuovere interventi che riducono i consumi e migliorano le prestazioni energetiche degli edifici.

Esiste un bonus caldaia 2025?

No, nel 2025 non è stato previsto un incentivo dedicato esclusivamente alla sostituzione delle caldaie. Tuttavia, grazie ai bonus per la riqualificazione energetica e gli interventi edilizi, è possibile beneficiare di detrazioni fiscali o di un contributo a fondo perduto per la sostituzione della caldaia, a patto che vengano rispettati determinati requisiti tecnici e normativi. Le principali agevolazioni per la sostituzione delle caldaie sono:

  1. ecobonus: detrazione fiscale dal 50% al 65%, ridotta al 50% dal 2025;
  2. bonus ristrutturazione: detrazione del 50% su un massimo di 96.000 euro;
  3. superbonus: detrazione fino al 65%, applicabile solo con interventi trainanti;
  4. Conto Termico 2.0: contributo a fondo perduto fino al 65%.

Ecobonus 2025: come funziona per le caldaie?

L’Ecobonus è il principale incentivo per chi desidera sostituire la propria caldaia con un modello più efficiente. Questo bonus, disponibile fino al 2024 con aliquote fino al 65%, dal 2025 prevede un’unica aliquota fissata al 50%. L’accesso all’Ecobonus è legato ai seguenti requisiti:

  • efficienza energetica: la caldaia deve essere almeno di classe A;
  • per ottenere il massimo della detrazione (65%), è necessario installare sistemi di termoregolazione evoluti di classe V, VI o VIII, oppure apparecchi ibridi (caldaia a condensazione + pompa di calore);
  • gli interventi devono essere effettuati su edifici esistenti, già accatastati o con richiesta di accatastamento.
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Con l’Ecobonus è possibile detrarre:

  • il costo di acquisto e installazione della caldaia;
  • le spese per interventi collegati, come lavori sull’impianto di distribuzione e sui dispositivi di controllo;
  • i costi per la certificazione energetica e per la consulenza tecnica.

La detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo, da scalare dall’IRPEF o dall’IRES. L’Ecobonus è particolarmente vantaggioso se la sostituzione della caldaia riguarda interventi su singole unità immobiliari o su condomini, purché venga migliorata l’efficienza energetica complessiva.

Bonus Ristrutturazione: caldaie incluse nei lavori edilizi

Il Bonus Ristrutturazione è un’agevolazione fiscale che consente di detrarre il 50% delle spese sostenute per interventi di manutenzione straordinaria o ristrutturazione edilizia. La sostituzione della caldaia rientra in questa categoria, purché sia parte di un intervento più ampio. Di seguito i requisti:


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  • la caldaia deve essere almeno di classe A;
  • non è necessario che siano installati sistemi di termoregolazione evoluti;
  • il tetto massimo di spesa è di 96.000 euro per unità immobiliare.

Le spese devono essere documentate tramite bonifico parlante, specificando la causale del pagamento e il riferimento normativo. Il Bonus Ristrutturazione è una soluzione semplice e accessibile, particolarmente indicata per chi desidera sostituire la caldaia senza affrontare interventi di riqualificazione energetica più complessi.

Superbonus: caldaia come intervento trainato

Il Superbonus è un incentivo più strutturato, che offre una detrazione fino al 65% nel 2025, ma solo se la sostituzione della caldaia è trainata da interventi principali che migliorano di almeno due classi energetiche l’edificio. La caldaia può essere inclusa se:

  • si tratta di un apparecchio ibrido (pompa di calore + caldaia a condensazione);
  • la sostituzione riguarda un condominio o una casa plurifamiliare;
  • gli interventi iniziano entro il 15 ottobre 2024.
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L’accesso al Superbonus richiede una pianificazione più complessa e la collaborazione con tecnici qualificati per la redazione dell’APE pre e post intervento.

Conto Termico 2.0: contributi a fondo perduto per le caldaie

Il Conto Termico 2.0, gestito dal GSE (Gestore Servizi Energetici), è una soluzione alternativa ai bonus fiscali. Questo incentivo prevede un contributo a fondo perduto, erogato in pochi mesi dall’approvazione della domanda e offre incentivi:

  • Fino al 40% per caldaie a condensazione.;Fino al 65% per caldaie ibride (pompa di calore + caldaia a condensazione).

I requisiti per accedere al Conto Termico sono i seguenti:

  • gli interventi devono essere eseguiti su edifici esistenti e dotati di un impianto di riscaldamento;
  • è necessario scegliere apparecchi inclusi nel Catalogo del GSE, che garantisce il rispetto dei requisiti tecnici.

A differenza delle detrazioni fiscali, il Conto Termico prevede un pagamento diretto e non richiede di attendere 10 anni per il recupero delle somme.

Quale bonus caldaia conviene nel 2025?

La scelta dell’incentivo dipende dalle tue esigenze specifiche:

  1. Ecobonus: ideale per chi desidera sostituire la caldaia con un modello a maggiore efficienza e ripartire la detrazione fiscale in più anni;
  2. Bonus Ristrutturazione: ottimo se la caldaia è inclusa in un intervento di manutenzione straordinaria o ristrutturazione edilizia;
  3. Superbonus: conveniente solo per interventi strutturali su edifici plurifamiliari o condomini;
  4. Conto Termico 2.0: la scelta migliore per chi preferisce un contributo diretto senza attendere detrazioni fiscali.

Sostituire la caldaia nel 2025 è un’opportunità per migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione e beneficiare degli incentivi statali. Ogni bonus ha requisiti e vantaggi specifici, quindi è importante scegliere con attenzione e pianificare gli interventi con l’aiuto di un professionista. Prima di procedere, verifica quali bonus sono compatibili con la tua situazione e considera una consulenza tecnica per massimizzare i benefici fiscali ed economici.