Bonus mamme lavoratrici: l’esclusione (assurda) che fa indignare le donne italiane

Redazione

8 Novembre 2025

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Il Bonus mamme lavoratrici, sbandierato dal Governo come svolta epocale sul sostegno alla natalità e all’occupazione femminile, è in realtà un provvedimento profondamente ingiusto. Le madri con un solo figlio vengono lasciate completamente fuori: secondo Palazzo Chigi, solo le donne con due o più figli meritano supporto, mentre vengono ignorate le enormi difficoltà che anche chi cresce un solo figlio affronta ogni giorno. In Italia, essere madre vuol dire barcamenarsi tra costi sempre più alti, servizi carenti e rinunce continue. Ma se hai un figlio solo, per lo Stato in pratica non esisti.

Lavoratrici domestiche dimenticate: la discriminazione invisibile

E non basta l’esclusione delle mamme con un figlio. Il bonus mamme, infatti, ignora anche le lavoratrici domestiche, colf e badanti che ogni giorno si occupano delle famiglie italiane, spesso senza tutele né stipendi dignitosi. Proprio loro, pur svolgendo un lavoro fondamentale e poco tutelato, non ricevono alcun sostegno dal bonus, e continuano ad essere vessate da contratti precari e assenza di diritti. Insomma, lo Stato celebra il supporto alle famiglie e alle donne, ma dimentica la fascia più debole tra le donne lavoratrici, perpetuando così un modello di discriminazione che danneggia tutti.

Un provvedimento che aumenta le disuguaglianze

Oltre alle esclusioni evidenti, il Bonus mamme lavoratrici alimenta le disuguaglianze già forti nel nostro sistema sociale. Chi ha contratti stabili e più figli ottiene l’aiuto, invece chi naviga tra precarietà, servizi carenti e stipendi bassissimi viene abbandonato. Il paradosso è che si parla di “svolta per le donne”, ma si crea solo una misura ad uso e consumo dei meno bisognosi: una beffa che acuisce le ingiustizie invece di combatterle.

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Il bisogno di una riforma vera

Ecco perché servono provvedimenti davvero universali per tutte le madri lavoratrici, per chiunque affronti ogni giorno il peso di conciliare lavoro e famiglia. Fino a quando il Governo ignorerà la realtà delle lavoratrici precarie e delle mamme con un figlio unico, ogni bonus resterà solo una vetrina per fare propaganda politica, lasciando migliaia di donne alla mercé del solito sistema ingiusto.