Prima lo stop ai bonus donne, giovani e Sud. E adesso salta, o meglio, ritarda clamorosamente, la possibilità di fare richiesta per il bonus asili nido 2025. A marzo dello scorso anno era già uscita la circolare INPS per la riapertura dei termini di accesso al bonus. Ma quest’anno la storia è diversa, ed è ancora impossibile, per i genitori in difficoltà, richiedere l’accesso a un’agevolazione che in alcuni casi può arrivare fino a 3mila euro all’anno. E anche se l’INPS rassicura – la pubblicazione dovrebbe arrivare entro fine mese – moltissimi cittadini restano al momento nell’incertezza. Vediamo qui sotto i particolari.
Bonus nido, ancora impossibile presentare le domande
Se l’intenzione del Governo era rendere la vita un po’ più difficile, alle migliaia di famiglie italiane in difficoltà, lo scopo sembra raggiunto. Perché l’ennesimo bonus concepito, in teoria, per dare una spinta alla natalità – tema carissimo a questo esecutivo, almeno in teoria – adesso viene frenato da un ritardo imprevisto. Non è ancora possibile, infatti, fare richiesta per il bonus nido 2025. Dal momento che la circolare INPS, con tutte le indicazioni per la riapertura dei termini del bonus, non è ancora stata pubblicata.Difficile dire cosa si stia aspettando, quando l’anno scorso, di questi tempi, l’agevolazione era già disponibile e operativa. E non è certo cosa da poco questo ritardo, visto che tantissimi genitori si affidano al bonus nido proprio per coprire una parte dei costi delle rette (altissime) di asili pubblici e privati. In alcuni casi il bonus può arrivare anche a 3mila euro annui, soldi che ovviamente tante famiglie non sarebbero in grado di permettersi diversamente.
Come funziona il bonus asili nido
Il bonus asili nido 2025 è pensato per le famiglie con figli di età inferiore ai 3 anni, che frequentano l’asilo nido in strutture pubbliche o private. In sostanza, viene fornito un contributo per sostenere le spese della retta o quelle dell’assistenza domiciliare, nel caso in cui il figlio sia affetto da malattie croniche.
L’ammontare del bonus varia a seconda dell’ISEE familiare, che va quindi aggiornato annualmente (a meno che non si rientri nel contributo minimo). Il tetto massimo, infatti – 3mila euro, per un importo di undici mensilità a 270,70 euro ciascuna – viene riconosciuto soltanto a chi ha un ISEE inferiore ai 25mila euro. Oltre i 25 mila euro, invece, e fino ai 40 mila euro di ISEE, il contributo vale 2.500 euro (quindi 227,20 euro al mese per 11 mensilità). Se poi la famiglia ha un ISEE superiore ai 40 mila (o si dimentica di presentazione l’ISEE) il tetto del bonus scende fino a quota 1.500 euro, che diviso per 11 mensilità fa 136,30 euro al mese.
Insomma, in ogni caso i soldi del bonus asili nido sono tanti, e fanno di certo comodo a moltissime famiglie italiane. Anche perché vengono versati direttamente sul conto corrente bancario quando si compila la domanda dell’INPS.
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Le rassicurazioni dell’INPS
Tornando ai ritardi nella presentazione della circolare, l’INPS si è affrettata a esprimere rassicurazioni. Entro fine marzo 2025, dice l’Istituto, verrà pubblicata la circolare e sarà riaperta la piattaforma dedicata sul portale dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. In questo modo sarà possibile presentare domanda per il bonus asili nido 2025, sempre che le promesse e i tempi siano mantenuti.
Se entro fine mese riaprirà l’iter, le famiglie italiane potranno finalmente caricare le prime spese sostenute a gennaio e a febbraio di quest’anno. E riusciranno a ricevere la liquidazione già tra la fine di aprile e l’inizio di maggio. Se invece l’iter non dovesse ripartire, sarebbe un disastro su tutta la linea. Soprattutto considerando quanto il Governo, in questi anni, abbia ‘battuto’ sul tema della natalità e sull’importanza di incentivare le nascite. Si attende quindi un po’ di sana coerenza.