Il mondo del turismo in Italia è stato notoriamente colpito dalla pandemia di COVID-19. Per sostenere il settore, il governo italiano ha adottato una serie di misure di aiuto, tra cui il Bonus Ristrutturazioni Turismo. Questo bonus mira a sostenere le imprese turistiche, in particolare le aziende alberghiere, fornendo crediti d’imposta per promuovere la ristrutturazione e la modernizzazione delle strutture. Tuttavia, una questione importante che ha suscitato molta attenzione è stata la cessione di questi crediti.
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Bonus ristrutturazioni turismo
Il 5 ottobre, durante una seduta della Commissione Finanza, è stata data risposta a un’interrogazione parlamentare che ha portato a un chiarimento atteso da tempo sul Bonus Ristrutturazioni Turismo. In particolare, il MEF ha chiarito che i crediti d’imposta ottenuti attraverso il Bonus potranno essere ceduti per intero. Tuttavia, questa cessione sarà possibile solo a seguito di un provvedimento delle Entrate che è attualmente imminente.
Quali sono i contributi a fondo perduto 2023?
Per capire appieno il contesto, è importante ricordare che questi crediti d’imposta sono stati istituiti per le imprese alberghiere in base all’articolo 1 del Decreto Legge 152/2021. Queste misure di sostegno sono state concepite per aiutare il settore turistico a recuperare dopo i gravi danni subiti a causa della pandemia. Oltre al Bonus Ristrutturazioni Turismo, sono stati anche introdotti il contributo a fondo perduto e il credito d’imposta per le imprese turistiche, offrendo un ampio ventaglio di opportunità per il settore.
La questione della cessione dei crediti del Bonus è stata oggetto di interrogazioni parlamentari, in quanto inizialmente si prevedeva la possibilità di cessione totale o parziale del credito. Tuttavia, è stata modificata questa disposizione, consentendo la cessione solo per intero, senza la possibilità di successiva cessione ad altri soggetti, tranne che per banche e intermediari finanziari.
Cessione dei crediti
Un altro motivo di preoccupazione per molte imprese è stato il fatto che non sono state emanate linee guida ufficiali per la cessione dei crediti. L’interrogazione parlamentare ha evidenziato che il gestore Invitalia, responsabile della gestione del Bonus, aveva menzionato che erano in corso approfondimenti normativi sulla cessione, aggiungendo incertezza all’intera situazione.
Tuttavia, la risposta del MEF all’interrogazione ha chiarito che, in base alle consultazioni con gli Uffici dell’Amministrazione finanziaria, la legge è stata modificata per prevenire frodi e abusi nelle agevolazioni fiscali ed economiche. Di conseguenza, la cessione dei crediti è consentita solo per l’intero importo, senza facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, fatta eccezione per le banche e gli intermediari finanziari.
Inoltre, è stato evidenziato che la cessione dei crediti richiede che i dati analitici dei beneficiari e degli importi siano trasmessi dal Ministero del Turismo all’Agenzia delle Entrate. Questa attività preliminare è in fase di completamento, il che significa che il provvedimento che disciplina la cessione dei crediti sarà emesso a breve, una volta terminata questa fase.
È importante sottolineare che la cessione sarà consentita solo per i crediti comunicati dal Ministero del Turismo all’Agenzia delle Entrate, e ciò potrà avvenire solo per l’intero importo e in un’unica soluzione. Ciò significa che l’utilizzo di una parte del credito in compensazione tramite modello F24 impedirà la cessione della restante quota e viceversa.
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