Il Bonus Turismo di Montagna 2023, recentemente annunciato dal Ministero del Turismo, è un incentivo dedicato al settore turistico italiano, focalizzato sulle imprese operanti nel turismo di montagna. Questo incentivo è stato creato per sostenere le aziende che hanno subito una diminuzione dei ricavi nella stagione invernale appena trascorsa, specialmente nelle regioni della dorsale appenninica.
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Cos’è il bonus turismo di montagna
Il bonus turismo di montagna è un’iniziativa mirata a fornire supporto alle imprese del settore che hanno affrontato difficoltà durante la stagione invernale da novembre 2022 a gennaio 2023. Attraverso l’avviso n. 14591 del 2 agosto 2023, il Ministero del Turismo ha delineato i dettagli di questo bonus e specificato quali imprese possono beneficiarne.
Per poter accedere al sostegno, è necessario che le imprese abbiano subito una riduzione effettiva dei ricavi del 30% almeno, confrontando il periodo dal 1 novembre 2022 al 15 gennaio 2023 con lo stesso periodo dell’anno precedente.
Il bonus è indirizzato alle imprese che operano in settori specifici, situati nelle regioni della dorsale appenninica. Questi settori includono gli esercenti di impianti di risalita, gli stabilimenti termali, le imprese turistiche e ricettive, le attività di ristorazione e quelle legate al mondo dello sci, come le scuole di sci e le attività di innevamento artificiale. Questo incentivo rappresenta un contributo per tali imprese, volto a supportare attività di rinnovamento attraverso ristrutturazioni, innovazioni o interventi di manutenzione.
L’obiettivo principale del bonus turismo di montagna è promuovere una maggiore competitività all’interno di questo settore, che negli ultimi anni ha affrontato diverse sfide e rallentamenti. L’iniziativa mira a stimolare il rilancio delle attività turistiche in montagna, favorendo investimenti che possano migliorare l’offerta e l’esperienza complessiva per i visitatori.
Chi può accedere al bonus turismo di montagna?
Possono beneficiare del bonus turismo di montagna 2023 le imprese che abbiano subito una perdita economica effettiva di almeno il 30% rispetto all’anno precedente e che rientrino nei codici Ateco specificati dal provvedimento.
Di seguito sono elencati i codici Ateco inclusi nel bonus:
- Codice Ateco 49.39.01: “Gestioni di funicolari, ski-lift e seggiovie se non facenti parte dei sistemi di transito urbano o suburbano”.
- Codice Ateco 52.21.9: “Altre attività connesse ai trasporti terrestri NCA”.
- Codice Ateco 96.04.20: “Stabilimenti termali”.
- Codice Ateco 55.10.00: “Alberghi e strutture simili”.
- Codice Ateco 55.20.10: “Villaggi turistici”.
- Codice Ateco 55.20.51: “Affittacamere per brevi soggiorni, case e appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence”.
- Codice Ateco 55.20.52: “Attività di alloggio connesse alle aziende agricole”.
- Codice Ateco 55.20.30: “Rifugi di montagna”.
- Codice Ateco 55.20.20: “Ostelli della gioventù”.
- Codice Ateco 55.30.00: “Aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte”.
- Codice Ateco 77.21.09: “Noleggio attrezzature sportive”.
- Codice Ateco 56.10.11: “Ristorazione con somministrazione”.
- Codice Ateco 56.10.20: “Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto”.
- Codice Ateco 85.51.00: “Corsi sportivi e ricreativi”.
Per accedere al sostegno, le imprese idonee dovranno fornire documentazione che dimostri la reale perdita economica subita, confrontando i dati dei due periodi fiscali corrispondenti. Questo processo permette di verificare l’effettiva diminuzione dei ricavi nel periodo specifico della stagione invernale.
Incentivi offerti per il turismo montano
Il bonus turismo di montagna offre incentivi ai destinatari per il potenziamento delle loro attività. Il Ministero del Turismo illustra alcuni esempi di interventi ammissibili a questo bonus:
- Progetti di innevamento: Realizzazione di vasche o bacini per l’approvvigionamento idrico dei sistemi di innevamento oppure installazione di sistemi innovativi di innevamento.
- Dismissione di impianti obsoleti: Rimozione degli impianti di risalita non più in uso o diventati obsoleti.
- Nuovi collegamenti sciistici: Creazione di nuovi collegamenti tra impianti sciistici esistenti per migliorare l’accessibilità.
- Innovazioni per la neve: Implementazione di soluzioni innovative per garantire la neve artificiale o proteggere quella naturale durante periodi di scarse precipitazioni.
- Sicurezza degli impianti: Miglioramento delle misure di sicurezza negli impianti sciistici.
- Efficienza energetica: Interventi per migliorare l’efficienza energetica degli impianti.
- Progetti ecologici: Iniziative innovative per la gestione sostenibile dei rifiuti, dell’acqua e dell’energia.
- Digitalizzazione delle strutture: Installazione di infrastrutture come la fibra ottica e promozione della digitalizzazione.
- Nuovi percorsi turistici: Sviluppo di nuovi percorsi turistici per attrarre visitatori.
- Ristrutturazione, innovazione e manutenzione: Operazioni di rinnovamento per migliorare le strutture.
Il bonus turismo mira a incentivare il rinnovamento delle strutture al fine di aumentare la competitività delle attività e ripristinare la loro situazione economica dopo le perdite subite.
Come accedere al bonus?
Per accedere al bonus turismo 2023, le imprese interessate devono soddisfare i requisiti precedentemente illustrati. Devono presentare una domanda specifica su Istanze2.ministeroturismo.gov.it tra il 16 agosto 2023 e il 30 settembre 2023 (ore 12:00). L’accesso alla domanda può avvenire tramite SPID o altre credenziali digitali, come la CIE. La domanda deve essere presentata da un legale rappresentante dell’impresa e deve includere dettagli sulla perdita economica subita e sul progetto innovativo previsto per l’attività.
Le imprese devono rispettare i requisiti di codice Ateco, operare in comprensori sciistici nei Comuni della dorsale appenninica e dimostrare una diminuzione dei ricavi di almeno il 30% rispetto all’anno precedente. Devono anche essere in regola con i pagamenti fiscali e contributivi, non essere coinvolte in procedure concorsuali o sanzioni interdittive e non avere limitazioni per contrattare con le amministrazioni pubbliche. Inoltre, non devono aver affrontato crisi economiche al 31 dicembre 2019, ad eccezione delle micro e piccole imprese.
Il finanziamento non può superare il 100% dell’investimento, con un tetto massimo di 3 milioni di euro. Se le richieste superano le risorse disponibili, saranno distribuite in modo proporzionale. Una commissione valuterà i progetti in base a vari criteri e stilerà una lista di beneficiari. I progetti devono essere completati entro il 31 dicembre 2025, altrimenti sarà richiesta la restituzione dei fondi.
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