Negli ultimi giorni è scoppiato il caos a proposito delle ricariche ADI (Assegno di Inclusione), accreditate in alcuni casi sia sulla vecchia carta che sulla nuova. Il primo rinnovo ADI, che per moltissimi percettori era atteso proprio per il mese di agosto 2025, ha infatti mandato letteralmente nel ‘pallone’ PostePay e INPS, generando una situazione poco comprensibile e in alcuni casi davvero svantaggiosa per chi era in attesa del rinnovo e del bonus extra legato al mese di stop dell’Assegno di Inclusione. Proviamo allora a fare il punto, con informazioni precise e chiare, per aiutare i beneficiari a orientarsi in questa situazione ai limiti del paradossale.
Ricariche ADI, i motivi del caos
Il primo rinnovo dell’Assegno di Inclusione era atteso con ansia da centinaia di migliaia di percettori. Ma nonostante i mesi di preparazione, INPS e Poste Italiane sono riusciti nell’ardua impresa di complicare le cose, finendo per contraddire i precedenti messaggi inviati sulle modalità di pagamento del rinnovo ADI. In questo modo, tantissimi beneficiari della misura si sono ritrovati doppie ricariche, sulla vecchia e sulla nuova carta, con l’incertezza su quale delle due ricariche fosse lecito utilizzare. Mentre altri, in seguito alla doppia erogazione (ovviamente errata) hanno subito un blocco della carta. E adesso si trovano costretti a rivolgersi direttamente alle Poste per chiarimenti tempestivi.Cos’è successo con le vecchie e nuove carte ADI, facciamo chiarezza
Per riassumere nel caos che si è venuto a creare, procediamo per punti.
- Coloro che hanno ricevuto la ricarica solo sulla nuova carta ADI, e non sulla vecchia, possono spendere l’importo liberamente. Insomma, l’accredito è valido e spendibile: si può usare la nuova carta senza preoccupazioni, perché la vecchia risulta ormai fuori dal circuito oppure ufficialmente disattivata
- Chi ha ricevuto la ricarica sia sulla nuova che sulla vecchia carta, invece, deve spendere solo l’accredito presente sulla vecchia carta. Spendere entrambe le somme, infatti, potrebbe causare obblighi di restituzione o problematiche serie nella percezione futura di ADI
- Se è arrivata una doppia ricarica, ma è stato già speso qualcosa, il consiglio è di spendere al massimo la somma totale della mensilità indicata nella lavorazione del mese. Ad esempio, se l’importo mensile spettante era 500 euro, ma avete prelevato (inconsapevolmente) 200 euro dalla vecchia carta e 200 euro dalla nuova, potrete al massimo spendere altri 100 euro, a prescindere dalla disponibilità riportata sul saldo residuo. Superare questa soglia può esporre il percettore a controlli e richieste di rimborso
- Infine, alcuni percettori con doppia carta si ritrovano la carta disabilitata per evitare doppie spese. É quindi necessario presentarsi alle Poste per chiarire al più presto, verificando la regolarità delle operazioni e sollecitando la riattivazione o la corretta gestione delle disponibilità.
Seguendo questi passi appena elencati, la situazione dei rinnovi ADI dovrebbe essere normalizzata in breve tempo. Anche se resta molta perplessità per una gestione a dir poco inadeguata del primo rinnovo dell’Assegno di Inclusione. Il tempo per fare bene c’era. Ma come al solito qualcosa è andato decisamente storto.