Come trasferire la cessione del quinto alla pensione? L’Inps ha recentemente comunicato di aver aggiornato la procedura che regola la traslazione automatica delle cessioni del quinto dello stipendio alla pensione. Questo processo è dettagliato nel messaggio n. 2830/2024 dell’Inps, dove viene anche segnalata la conclusione di un progetto di reingegnerizzazione della procedura, ora denominata “Quote Quinto”. Vediamo come funziona nel dettaglio.
Cessione del quinto: come funziona?
Il meccanismo della cessione del quinto consente ai dipendenti di ottenere prestiti, garantiti attraverso la cessione di una quota del loro stipendio (un quinto, appunto).
Secondo l’articolo 43 del Dpr n. 180/1950, qualora un dipendente termini il suo rapporto di lavoro senza aver però completamente estinto il debito derivante da tale prestito, l’obbligo di rimborso si trasferisce automaticamente alla pensione o ad altri assegni continuativi che il dipendente inizia a percepire come conseguenza della fine del rapporto lavorativo.
Come trasferire la cessione del quinto alla pensione?
Ora, l’intento di INPS è quello di velocizzare le procedure, per renderle più snelle ed efficaci. Tali obiettivi di semplificazioni delle procedure hanno portato ad un nuovo schema di convenzione per la concessione di finanziamenti.
Lo schema prevede che le cessioni del quinto dello stipendio traslate sulla pensione siano gestite automaticamente secondo le procedure standardizzate. Fanno eccezione i soli casi particolari, come quelli della gestione pubblica che usa sistemi proprietari, processati attraverso SIN/GPP. In tal caso, la documentazione deve prima essere acquisita da parte del datore di lavoro, e inoltrata a INPS, il quale manualmente andrà a caricare i piani di ammortamento residui.
I documenti e gli adempimenti
Anche le banche e gli intermediari devono rispettare alcune indicazioni. Per la notifica telematica le banche/intermediari finanziari sono tenuti a inserire in procedura i seguenti dati:
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- codice fiscale del pensionato;
- data di sottoscrizione del contratto di finanziamento;
- numero di riferimento pratica presente sul contratto;
- importo della rata mensile contrattualmente pattuita. Detto importo va valorizzato anche in presenza di una quota cedibile inferiore alla rata contrattuale;
- importo del debito residuo da traslare su pensione calcolato alla data di notifica telematica, comprese eventuali quote non recuperate in costanza di attività di servizio;
- data di scadenza del contratto di finanziamento, ossia il termine finale del piano di ammortamento