Il sistema dei concorsi scuola in Italia si trova oggi in una situazione delicata e complessa, caratterizzata da sentimenti contrastanti tra chi si è già misurato con questi iter e chi, invece, attende con ansia l’uscita del prossimo bando. Da un lato ci sono i docenti precari, che hanno già superato una prima selezione senza riuscire ad ottenere un posto fisso e che vedono l’obbligo di affrontare nuovi concorsi come un’ingiustizia. Dall’altro, ci sono le nuove leve, desiderose di entrare nel mondo dell’insegnamento, che cercano informazioni sul prossimo bando e su come prepararsi al meglio.
Perché i precari non vogliono fare un altro concorso?
I docenti che hanno partecipato ai concorsi precedenti e sono risultati idonei ma non vincitori stanno manifestando un crescente malcontento. Per loro, l’obbligo di affrontare un nuovo concorso è vissuto come una vera e propria vessazione. Alcuni insegnanti, dopo aver investito tempo e denaro nella preparazione e aver superato con successo le prove, si sentono esclusi da un sistema che sembra premiare chi può permettersi di sostenere continuamente esami e corsi di formazione a pagamento.
Le proteste ai concorsi scuola sono diverse, ma il fulcro delle proteste si concentra su tre punti principali:
- costi elevati per la preparazione: molti docenti si trovano costretti a pagare corsi di formazione che possono arrivare fino a 2.500 euro, per studiare argomenti che, in molti casi, hanno già dimostrato di padroneggiare;
- incertezza lavorativa: nonostante l’idoneità ottenuta in precedenti concorsi, questi insegnanti rimangono intrappolati in una condizione di precarietà, senza garanzie di un’assunzione a tempo indeterminato. L’obbligo di rifare il concorso ogni anno, come ha sottolineato Ivana Barbacci, segretaria generale della CISL Scuola, viene percepito come uno spreco di risorse umane ed economiche;
- impatto sulla salute mentale: la mancanza di stabilità lavorativa incide profondamente sul benessere psicologico dei docenti, che spesso si trovano a cambiare scuola ogni anno, creando discontinuità educativa per gli studenti e frustrazione personale.
Come ha spiegato un docente precario: “Questo lavoro ha messo a rischio la mia salute mentale. Non è possibile vivere con la costante incertezza di non sapere se il prossimo anno avrò ancora un posto di lavoro”.
Il sentimento di molti precari è quello di essere vittime di un vero e proprio “ricatto”. Dopo aver investito anni nella formazione e nell’insegnamento, con esperienze consolidate sul campo, si vedono costretti a ripetere prove che già hanno superato ai concorsi scuola precedenti. Per loro, la soluzione migliore sarebbe una proroga delle graduatorie fino ad esaurimento, permettendo ai docenti idonei di essere assunti senza dover ripetere i concorsi.
Come si preparano ai concorsi le nuove leve?
Sul fronte opposto, troviamo gli aspiranti docenti, che guardano con impazienza all’uscita del bando per il nuovo concorso. Con una scadenza fissata per il 31 dicembre 2024, il prossimo bando dei concorsi scuola potrebbe essere pubblicato tra fine ottobre e inizio novembre 2024. Tuttavia, l’incertezza sul quando esattamente uscirà alimenta dubbi e ansia tra i candidati. In attesa della pubblicazione del bando ufficiale, chi desidera partecipare al concorso deve essere preparato in modo adeguato, curandosi di:
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- programma di studio: è fondamentale iniziare a studiare in anticipo, basandosi sui programmi dei concorsi precedenti, che spesso includono materie quali pedagogia, didattica, legislazione scolastica e competenze specifiche per la classe di concorso prescelta;
- corsi di preparazione: sebbene siano costosi, molti candidati scelgono di seguire corsi di preparazione che possono offrire un supporto mirato per affrontare al meglio le prove scritte e orali;
- simulazioni d’esame: partecipare a simulazioni di prova può essere un ottimo modo per familiarizzare con la struttura dell’esame e gestire la pressione del momento.
Dunque, la domanda che tutti si fanno è: quando uscirà il concorso docenti 2024? Sebbene non ci siano date ufficiali, le ultime indicazioni suggeriscono che il bando sarà pubblicato tra fine ottobre e inizio novembre 2024, lasciando ai nuovi candidati circa un mese per prepararsi alla prima prova. Questo percorso è una novità per gli aspiranti docenti, così come un calvario per i precari, che si trovano costretti ad affrontare nuovamente un concorso che hanno già superato con successo.
Due facce della stessa medaglia
L’attuale sistema dei concorsi scuola mostra chiaramente le due facce di una stessa medaglia. Da un lato, gli insegnanti precari si sentono traditi da un sistema che ha fallito nel riconoscere il valore della loro esperienza e competenza, costringendoli a ripetere continuamente esami per ottenere un contratto a tempo indeterminato. Dall’altro, le nuove leve cercano di capire come navigare nel complicato mondo del reclutamento scolastico, affrontando sfide sia economiche che accademiche.
Una soluzione potrebbe essere una revisione del sistema di reclutamento, come proposto dalla CISL Scuola, introducendo un doppio canale che premi sia il merito concorsuale sia l’esperienza sul campo. Tuttavia, finché questa riforma non verrà attuata, i concorsi continueranno a rappresentare una sfida ardua per tutti.