Contributo affitto comunale e contributo affitto ADI: sono compatibili?

Francesca Ereddia

1 Luglio 2024

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Contributo affitto comunale e contributo affitto ADI sono compatibili tra loro? Entrambi hanno come finalità quella di aiutare il cittadino con le spese fondamentali per un individuo. Ma è possibile fruire di entrambi?

Contributo affitto comunale e contributo affitto ADI sono compatibili?

Pagare l’affitto con ADI è possibile,  così come è possibile pagare con ADI il mutuo.  I percettori ADI possono infatti usare l’assegno di inclusione per pagare l’affitto, recandosi in Posta ed effettuando il bonifico al locatore, all’IBAN indicato al momento di presentazione della domanda.

Ma i percettori ADI possono anche fruire del contributo affitto comunale? La risposta è negativa. I due contributi non sono compatibili.

Chi percepisce già il contributo comunale non può avere diritto anche al contributo previsto dall’assegno di inclusione, e viceversa. Analizziamo da più vicino il contributo comunale.

Contributo affitto dei comuni: cosa è?

Il contributo per l’affitto dei comuni è una prestazione sociale agevolata che si rivolge alle famiglie in situazioni economiche svantaggiate.

L’erogazione del contributo avviene in seguito allo stanziamento dei fondi corrispondenti da parte dei Comuni, secondo i regolamenti Regionali di ciascun comune di appartenenza.


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Il contributo varia a seconda delle quote statuite dal Comune di residenza, non è pertanto possibile comunicarvi qui il suo ammontare preciso. Ciascun interessato quindi dovrà recarsi nei portali istituzionali del proprio comune di appartenenza o parlare direttamente al contact center per informazioni in merito.

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I requisiti generali sono comunque solitamente sempre gli stessi per tutti, ovvero:

  •  essere sei residente nel Comune in cui si trova l’immobile;
  • avere un contratto di affitto da almeno 6 mesi nell’alloggio;
  • non avere uno sfratto in corso
  • non essere il nudo proprietario o usufruttuario (né il richiedente né nessun altro componente del nucleo familiare);

Fanno eccezione i limiti ISEE, che variano (anche di molto) da Comune a Comune.

Alcuni comuni, come ad esempio quello di Sesto San Giovanni, decidono poi di stabilire eccezioni alle soglie di importi erogati. Per esempio, nel comune di Sesto è stato fissato un importo massimo di due mensilità, che può però essere portato a sei mensilità in casi eccezionali, ovvero quando il richiedente:

  • ha perso il posto di lavoro;
  • ha subìto una riduzione delle ore lavorate e conseguentemente del reddito;
  • ha subìto il mancato rinnovo del contratto a termine;
  • ha cessato la sua attività da libero professionista;
  • è affetto da malattia grave, invalidità temporanea o permanente;

Inoltre, sono agevolati anche nei casi in cui:

  • un componente percettore di reddito sia deceduto;
  • tutti i componenti sono sotto i 35 anni;
  • è un pensionato con unico reddito;
  • è un genitore single con figli minorenni

Incompatibilità con ADI

Ad ogni modo, come era già accaduto per RdC, anche per il contributo affitto comunale non vi è compatibilità. Trattandosi infatti di due sussidi in tutto e per tutto analoghi, non è possibile fruire di entrambi contemporaneamente.

Ricordiamo che il contributo ADI per l’affitto è di un massimo di 3.360 euro annui, ovvero 280 euro mensili.