Ogni anno, con l’arrivo di agosto, entra in vigore una sospensione dei controlli fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate. Dal 1° al 31 agosto, infatti, verrà interrotto l’invio di avvisi bonari, lettere di compliance e altre notifiche relative a controlli ordinari. Con l’obiettivo dichiarato di rendere più agevoli i periodi di ferie per i contribuenti e i professionisti. Ecco tutti i dettagli e come funzionerà la pausa fiscale.
Controlli fiscali, come funziona la sospensione
Durante il mese di agosto, l’Agenzia delle Entrate non può notificare una serie di atti e comunicazioni dirette ai contribuenti, a meno che non sussistano motivi di indifferibilità. Le tipologie di comunicazione interessate dalla sospensione includono:- Avvisi bonari derivanti da controlli automatizzati delle dichiarazioni dei redditi
- Comunicazioni che riguardano gli esiti dei controlli formali
- Lettere di compliance finalizzate a favorire l’adempimento spontaneo
- Avvisi di liquidazione sulle imposte dovute per redditi a tassazione separata.
Queste misure si applicano sia alle persone fisiche che ai soggetti economici come imprese, studi professionali, lavoratori autonomi e dipendenti che devono adempiere a obblighi fiscali durante questo periodo. E garantiscono così una pausa, senza rischio di sanzioni, se le scadenze verranno rispettate successivamente.
L’estensione della pausa per alcune tipologie di richieste
Oltre alla pausa di agosto, per alcune tipologie di richieste documentali da parte dell’Agenzia la sospensione si estenderà fino al 4 settembre. In particolare, i termini relativi alle richieste di invio di documentazione o informazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate sono congelati tra il 1° agosto e il 4 settembre, e riprenderanno regolarmente solo dal 5 settembre. Fanno eccezione però le richieste nell’ambito di controlli incisivi (i cosiddetti controlli sostanziali) e i procedimenti di rimborso IVA, che non rientrano nella sospensione.
I casi di urgenza e il calcolo dei termini di pagamento
La pausa nelle comunicazioni fiscali non riguarda le situazioni classificate come indifferibili o urgenti. Alcuni esempi di attività che possono continuare anche durante la sospensione sono quindi:
- Comunicazioni relative a un rischio di prescrizione imminente, dove la tempistica può compromettere la riscossione dei tributi
- Accertamenti collegati a possibili reati fiscali
- Atti indirizzati a soggetti sottoposti a procedure concorsuali, per assicurare l’insinuazione tempestiva nel passivo.
In ogni caso, va ricordato che anche se un atto urgente viene notificato dal Fisco nel periodo di sospensione, il termine ordinario di 30 giorni per il pagamento delle somme viene comunque congelato. Quindi la decorrenza inizia dal 4 settembre, anziché dalla data di ricezione dell’atto, così da garantire parità di trattamento a tutti i contribuenti. In più, se l’avviso bonario è recapitato al contribuente tramite intermediario, il termine per la definizione si calcola a partire da 30 giorni dopo che l’intermediario ha ricevuto l’atto, non dalla data dell’avviso.
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Chi beneficia della sospensione
Questa interruzione temporanea dei controlli e delle scadenze fiscali interessa una vasta platea di contribuenti. In particolare:
- Imprese con scadenze operative durante l’estate, spesso chiuse per ferie
- Professionisti che possono pianificare meglio le attività senza l’assillo di nuovi accertamenti
- Lavoratori autonomi e dipendenti che usufruiscono di una gestione più flessibile delle proprie posizioni fiscali
- Contribuenti che hanno già debiti con il Fisco, e possono quindi dilazionare i pagamenti, migliorando la liquidità nel breve termine.
È fondamentale, però, rispettare le scadenze fissate alla riapertura delle attività: la sospensione non annulla infatti gli obblighi, ma ne differisce semplicemente la decorrenza, evitando la maturazione automatica di sanzioni o interessi penalizzanti.
In sintesi, la sospensione dei controlli fiscali dall’1° al 31 agosto (estesa in alcuni casi fino al 4 settembre) ha il compito di rendere più sostenibile il rapporto con il Fisco nei periodi di ferie, senza però privare l’Amministrazione finanziaria degli strumenti necessari per garantire la riscossione nei casi urgenti. Alla riapertura delle attività, sarà necessario poi rispettare puntualmente le nuove scadenze per non incorrere in sanzioni.