Decreto bollette 2023, via libera del Consiglio dei Ministri.
Seguici anche su:
- Youtube (155.000 iscritti)
- TikTok (113.000 follower)
- Instagram (10.000 follower)
- Whatsapp (3000 iscritti)
«Nella riunione del Consiglio dei ministri – si legge in una nota del Mef -, su proposta del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, è stato approvato il decreto con misure a sostegno di famiglie e imprese contro il caro bollette e interventi in favore del settore sanitario per un ammontare complessivo di risorse stanziate nel provvedimento pari a 4,9 miliardi di euro. Le misure a sostegno di famiglie e imprese contro il caro energia – continua il documento – sono state ridisegnate su base trimestrale tenendo conto sia dell’andamento dei prezzi dell’energia, sia dell’obiettivo di favorire il risparmio energetico».
Decreto bollette 2023: le misure
Il governo intende confermare, per il secondo trimestre del 2023 (aprile-giugno):
- IVA AL 5% PER IL GAS. Per il gas è confermata la riduzione dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri generali di sistema sul gas. Prorogata anche l’aliquota Iva ridotta al 5% per il teleriscaldamento e per l’energia prodotta con il gas metano. Si riduce anche il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5.000 metri cubi.
«In considerazione della riduzione dei prezzi del gas naturale all’ingrosso, – si legge nel testo – le aliquote negative della componente tariffaria UG2C applicata agli scaglioni di consumo fino a 5.000 metri cubi all’anno sono confermate limitatamente al mese di aprile 2023, in misura pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente».
- BONUS SOCIALE. A sostegno delle famiglie è stato prorogato fino al 30 giugno il bonus sociale, lo sconto sulle bollette di luce e gas per le famiglie con Isee fino a 15mila euro.
- CREDITO IMPOSTA PER LE IMPRESE. Le imprese potranno continuare a beneficiare fino al 30 giugno dei crediti d’imposta al 40% e al 45% se nel primo trimestre del 2023 hanno registrato un incremento del prezzo delle bollette di luce e gas superiore al 30% rispetto al primo trimestre del 2019.
- BONUS RISCALDAMENTO. La novità introdotta con il decreto bollette 2023 riguarda il nuovo incentivo al risparmio energetico per tutti i cittadini, senza limiti di reddito, che a partire dal prossimo 1 ottobre al 31 dicembre 2023 avranno un contributo a compensazione delle spese di riscaldamento come prevede il nuovo decreto bollette 2023. I criteri per l’assegnazione, secondo una nota del Mef, verranno definiti con decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica. Inoltre, l’Arera determinerà le modalità applicative e la misura del contributo che verrà erogato, in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche.
«Nelle more della definizione di misure pluriennali da adottare in favore delle famiglie, da finanziare nell’ambito del RepowerEU, a decorrere dal 1° ottobre e fino al 31 dicembre 2023, ai clienti domestici residenti diversi da quelli titolari di bonus sociale è riconosciuto un contributo, erogato in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche definite dall’articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993 n. 412, con riferimento a ciascun dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2023 in cui la media dei prezzi giornalieri del gas naturale sul mercato all’ingrosso superi una soglia ancora da fissare di prezzo».
- AGEVOLAZIONE IMPRESE AGRICOLE. Per l’anno di imposta 2022 agli imprenditori agricoli che producono e cedono energia fotovoltaica è garantita, per la componente riconducibile all’energia ceduta, un regime di tassazione più favorevole basato sul minor valore tra il prezzo medio di cessione dell’energia elettrica, determinato dall’ARERA e il valore di 120 euro/MWh.
[Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 26]
Nuove misure per salute, fisco, appalti e cibo sintetico
Nel decreto il governo è intervenuto per quanto riguarda le seguenti materie:
- SALUTE. Stanziati circa 1,1 miliardi di euro in favore di Regioni e Province autonome per limitare l’impatto del payback dei dispositivi medici sulle aziende del settore.
– Le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, per fronteggiare lo stato di grave carenza di organico del personale sanitario, possono affidare a terzi i servizi medici ed infermieristici «solo in caso di necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga, a seguito della verificata impossibilità di utilizzare personale già in servizio o di assumere gli idonei». Questi servizi, si precisa nel dl, possono essere affidati esclusivamente nei reparti di emergenza-urgenza ospedalieri (area critica), per un periodo non superiore a dodici mesi, ad operatori economici che si avvalgono di personale medico ed infermieristico in possesso dei requisiti di professionalità previsti. Saranno elaborate linee guida sui prezzi di riferimento e gli standard di qualità dei servizi medici ed infermieristici in oggetto.
– Fino al 31 dicembre 2025, in via sperimentale, i medici in formazione specialistica regolarmente iscritti al relativo corso di studi possono assumere, su base volontaria e al di fuori dall’orario dedicato alla formazione, incarichi libero-professionali, anche di collaborazione coordinata e continuativa, presso i servizi di emergenza-urgenza ospedalieri del Servizio sanitario nazionale, per un massimo di 8 ore settimanali. Per tali attività è corrisposto un compenso orario, che integra la remunerazione prevista per la formazione specialistica, pari a 40 euro lordi comprensivi di tutti gli oneri fiscali e previdenziali. - FISCO. In materia fiscale, riguardo alle scadenze introdotte con la legge di bilancio sono stati ricalendirizzati:
– Dal 31 marzo al 31 ottobre 2023 i termini di pagamento della prima rata per regolarizzare le violazioni di natura formale commesse fino al 31 ottobre 2022.
– Prorogati rispettivamente al 30 settembre 2023, al 31 ottobre 2023 e al 30 novembre 2023 i termini per il pagamento della prima, della seconda e della terza rata per il ravvedimento speciale sulle dichiarazioni validamente presentate per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e precedenti. Nel decreto bollette 2023, che introduce anche alcune norme fiscali, “si prevedono cause speciali di non punibilità di alcuni reati tributari (omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150.000 euro per annualità, omesso versamento di IVA di importo superiore a 250.000 euro per annualità, indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50.000 euro), in particolare quando le relative violazioni sono correttamente definite e le somme dovute sono versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste“. E’ quanto si legge nel comunicato finale del Cdm.
- CODICE APPALTI. Nel nuovo Codice degli Appalti c’è anche una norma definita “prima l’Italia” che fissa dei criteri premiali per il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei Paesi Ue. Lo rende noto il Mit che parla di “salvaguardia del made in Italy“. “Tra i criteri di valutazione dell’offerta è previsto come premiale il valore percentuale dei prodotti originari italiani o dei paesi UE, rispetto al totale. Una tutela per le forniture italiane ed europee dalla concorrenza sleale di Paesi terzi. Le stazioni appaltanti possono indicare anche i criteri di approvvigionamento dei materiali per rispondere ai più elevati standard di qualità“.
- NO AL CIBO SINTETICO. Il ministro dell’agricoltura Lollobrigida, alla conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri, una volta approvato il Ddl per vietate i cibi sintetici, ha affermato: “c’e un rischio di ingiustizia sociale con il cibo sintetico, in una società in cui i ricchi mangiano bene ed i poveri no. Non c’è un atteggiamento persecutorio ma di forte volontà di tutela. C’è maggiore rischio di disoccupazione – ha detto – e vogliamo tutelare la salute pubblica“.”E’ una legge che si basa sul principio di precauzione perché oggi non ci sono studi scientifici sugli effetti dei cibi sintetici. Ribadiamo il massimo livello di tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia del patrimonio della nostra nazione e della nostra cultura agroalimentare che si basa sulla dieta mediterranea“, afferma il ministro della Salute Orazio Schillaci. [leggi il nostro articolo]