Decreto lavoro 2023: confermato anche dal Senato. Uno dei nodi centrali del Decreto Lavoro approvato lo scorso 1° maggio, è risaputo, era l’introduzione delle novità relative al Reddito di cittadinanza, l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la formazione. Ma non solo: anche taglio del cuneo fiscale, regolamentazione dei fringe benfits e smartworking.
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Ora che il decreto ha ricevuto anche l’approvazione del Senato, non ci resta che analizzare punto per punto le parti salienti.
Decreto Lavoro 2023: come cambia il Reddito di cittadinanza
Ufficialmente confermato l’Assegno di inclusione, destinato alle famiglie con ISEE non superiore a 9360 euro annui in cui siano presenti minori, over 60 o disabili. L’importo base sarà di 500 euro al mese, cui aggiungere il già noto canone mensile di 280 euro, qualora si tratti di persone che vivono in affitto.
Insomma, sotto questo aspetto, nulla di nuovo sotto il sole. Confermate anche le scale di equivalenza, delle quali abbiamo già largamente parlato qui.
Supporto per la formazione e il lavoro: confermato nel nuovo Decreto Lavoro 2023
In arrivo dal 1° settembre anche il Supporto per la formazione e il lavoro, la misura politica prevista per la cosiddetta classe di “occupabili“, e cioè coloro che hanno tra i 18 ed i 59 anni e non rientrano in una delle classi per l’Assegno di inclusione. Tuttavia, tale fascia 18-59 deve anche trovarsi in condizioni di povertà assoluta (parliamo di un ISEE inferiore a 6000 euro annui) .
Parametri, come è facile intuire, assai stringenti, soprattutto se si considera anche il fatto che coloro che vi avranno accesso, potranno fruire di appena 350 euro mensili e per appena 12 mesi.
Decreto Lavoro 2023: i contratti a termine
I contratti a termine sono stati una questione assai spinosa e dibattuta, insieme a quella dei salari minimi. Se l’idea di Meloni infatti è quella ampliare uso dei voucher e dei contratti a termine, le forze d’opposizione leggevano in questa volontà nient’altro che un incentivo al precariato.
Ma il decreto Dignità voluto dalle forze di opposizione non ha prevalso in questo caso. Il nuovo provvedimento in esame infatti, nell’intervenire sui contratti a termine, e ha aggiunto nuove causali con cui è possibile rinnovarli, come ad esempio:
- nei casi in cui lo prevede il contratto collettivo di riferimento
- quando si è in presenza di un patto individuale tra datore di lavoro e lavoratore;
- per esigenze tecniche o organizzative,
- se è necessario per la sostituzione di altri lavoratori.
Confermati gli incentivi per i Neet
Confermati gli incentivi per chi assume percettori dell’assegno o i Neet, i giovani che non studiano e non lavorano.
Confermato il taglio del cuneo fiscale
Confermato poi il taglio al cuneo fiscale, che riguarda l’abbassamento delle tasse in busta paga per quei lavoratori nelle fasce più basse di reddito.
Decreto Lavoro 2023
Infine, per ciò che concerne i Fringe Benfits, essi saranno detassati fino a 3 mila euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico, così come la detassazione del lavoro notturno e festivo per i dipendenti di alcuni settori stagionali (dal 1° giugno al 1° settembre), nello specifico quelli dei settori:
- turistico
- ricettivo
- termale
Smartworking: sì alla proroga
Prorogato fino al 30 settembre lo smartworking dei dipendenti pubblici fragili. Mentre per il settore privato, sono esonerati dal lavoro in presenza fino alla fine del 2023 i lavoratori fragili e quelli con figli di meno di 14 anni.
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