Con messaggio n. 698/2025, INPS ha chiarito che non sarà più possibile beneficiare della detrazione fiscale per i figli a carico con un’età superiore ai 30 anni, salvo il caso in cui questi siano disabili. Questa misura rientra nel più ampio pacchetto di interventi previsti dalla legge di bilancio 2025, che introduce nuove regole e restrizioni in merito alle agevolazioni fiscali per le famiglie.
Detrazioni figli: stop se figli over 30
Attualmente, la normativa italiana prevede che i contribuenti possano richiedere una detrazione d’imposta per i figli fiscalmente a carico, a condizione che il reddito complessivo di questi ultimi non superi la soglia di 2.840,51 euro annui (o 4.000 euro per i figli fino a 24 anni). L’importo della detrazione varia a seconda dell’età del figlio e del reddito complessivo del contribuente, con un massimo di 950 euro per ogni figlio a carico.
Con l’entrata in vigore della nuova disposizione, dal 1° gennaio 2025, questa detrazione sarà limitata ai soli figli di età inferiore ai 30 anni o ai figli disabili di qualsiasi età. Ciò significa che i contribuenti con figli di età superiore ai 30 anni, anche se privi di reddito o in condizioni economiche difficili, non potranno più beneficiare della relativa detrazione fiscale.
Le conseguenze della nuova normativa
Questa modifica avrà un impatto significativo su molte famiglie italiane, specialmente in un contesto economico in cui il tasso di disoccupazione giovanile è ancora elevato e molti giovani rimangono a carico dei genitori anche oltre i 30 anni.
L’eliminazione della detrazione per i figli ultra-trentenni rappresenta un’ulteriore stretta fiscale per le famiglie, che dovranno far fronte a un maggiore peso economico senza il supporto di questa agevolazione.
Oltre alla restrizione sulle detrazioni per i figli a carico, la legge di bilancio 2025 introduce anche una limitazione alle detrazioni per altri familiari a carico, come genitori o fratelli conviventi.
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
In particolare, la detrazione massima di 750 euro sarà concessa solo nel caso in cui il familiare risulti convivente con il contribuente.
Inoltre, è stato stabilito che i contribuenti che non sono cittadini italiani, di uno Stato membro dell’Unione Europea o di un Paese aderente allo Spazio Economico Europeo non potranno più beneficiare delle detrazioni per i familiari a carico residenti all’estero.
Questa misura mira a limitare l’accesso alle agevolazioni fiscali per coloro che non risiedono stabilmente in Italia, in linea con una più generale revisione delle politiche di welfare fiscale.
Cosa cambia per le famiglie italiane?
La nuova normativa si inserisce in un contesto di razionalizzazione della spesa pubblica e di revisione delle agevolazioni fiscali, con l’obiettivo di ridurre il numero di detrazioni e concentrarle su categorie specifiche di contribuenti. Tuttavia, l’esclusione dei figli ultra-trentenni potrebbe generare difficoltà per molte famiglie, soprattutto in un periodo storico caratterizzato da precarietà lavorativa e instabilità economica.
Al contrario, restano invariate le detrazioni per il coniuge a carico, che continueranno ad applicarsi secondo le norme attuali. Resta da vedere se, nei prossimi mesi, ci saranno ulteriori correttivi per attenuare gli effetti della nuova normativa su alcune categorie di contribuenti.