Dimissioni a seguito di trasferimento: quando scatta il diritto alla NASpI?

Redazione

22 Settembre 2025

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Quando un lavoratore viene trasferito in una sede diversa, la sua vita quotidiana può cambiare radicalmente: nuove abitudini da costruire, possibili costi aggiuntivi e, spesso, un tragitto casa-lavoro più lungo e impegnativo. In questi casi, la tentazione di rassegnare le dimissioni è forte, ma la paura di perdere la copertura della disoccupazione è altrettanto grande. E allora, cosa succede alla NASpI se ci si dimette dopo un trasferimento? Ecco tutti i dettagli.

NASpI e dimissioni: le regole generali e l’eccezione della giusta causa

Generalmente la NASpI spetta solo a chi perde il lavoro involontariamente: chi si dimette, di norma, esce senza indennità. L’eccezione fondamentale riguarda però le dimissioni per giusta causa, cioè quando non è più possibile andare avanti perché il datore di lavoro ha cambiato in modo insostenibile le condizioni lavorative, oppure ha assunto comportamenti gravi. La legge, infatti, equipara queste situazioni alla perdita involontaria dell’impiego, garantendo il diritto alla NASpI anche a chi si dimette in presenza di giusta causa.

Il trasferimento può essere una giusta causa?

Sì, e questa è un’eccezione importante. Infatti, se il trasferimento non è motivato da reali ragioni tecniche od organizzative (trasferimento illegittimo), si configura in automatico la giusta causa e si ha diritto alla disoccupazione. Più spesso, però, il trasferimento è legittimo ma eccessivamente oneroso per distanza o difficoltà di percorso.

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Il criterio dei 50 km e degli 80 minuti

L’INPS e la giurisprudenza hanno chiarito che il lavoratore può rifiutare il trasferimento senza perdere la NASpI se la nuova sede

  • Dista più di 50 km dalla residenza
  • Richiede oltre 80 minuti di viaggio in media con mezzi pubblici

Basta superare uno di questi due limiti, quindi, perché le dimissioni siano considerate involontarie e diano diritto alla NASpI.

Serve davvero fare causa?

Solo per i trasferimenti illegittimi può essere richiesto un ricorso. Nei casi in cui la distanza o i tempi superino i limiti previsti, non serve alcuna azione legale: il diritto alla NASpI scatta automaticamente se si dimostra che le nuove condizioni sono eccessive.


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