Diritto di precedenza, come funziona nei contratti di lavoro? Il lavoratore a tempo determinato ha diritto a essere informato per primo se è disponibile un ruolo a tempo indeterminato in azienda. In più, anche un ex dipendente a tempo indeterminato che è andato via – senza problemi legati alla giusta causa dell’attività – può chiedere di ritornare e ottenere il diritto di precedenza nelle assunzioni rispetto ai nuovi candidati. Come esercitare questo diritto e quali sono le normative di riferimento?
Che cosa è il diritto di precedenza
Il diritto di precedenza si applica in diversi ambiti. Per esempio nei concorsi pubblici esistono le precedenze. Come funzionano? Il bando di concorso indica che chi è figlio di un superstite di guerra, oppure di ex militari, o di ex dipendenti, ha la precedenza rispetto a chi si candida con l’indicazione anche del numero di posti disponibili. I requisiti per la precedenza sono indicati direttamente nel bando del concorso per cui si partecipa in questi casi.
Il diritto per ottenere la precedenza si applica anche nelle aziende del settore privato, ma in modo diverso. Un dipendente a tempo determinato presso un’azienda sa già qual è la scadenza del suo rapporto di lavoro, ma deve vedere se è indicato il diritto di precedenza nel contratto a termine.
Se c’è questa clausola nel contratto e si libera un posto per lo stesso ruolo nella stessa azienda, allora il dipendente a tempo determinato può chiedere di subentrare nel ruolo – cioè di passare a tempo indeterminato – se il contratto a termine è valido, oppure può ricandidarsi presentandosi con il contratto a tempo determinato scaduto per far valere il suo diritto come vedremo tra poco.
Anche gli stagionali possono usufruire del diritto di precedenza chiedendo di ottenerla entro 3 mesi dal termine del contratto precedente e con una seconda collaborazione di tipo stagionale.
La precedenza ha l’art.24 del Decreto Legislativo n.81 del 15 giugno 2015 come riferimento normativo principale per chi proviene da un contratto a tempo determinato. I dipendenti licenziati – ma che non hanno danneggiato l’azienda – hanno il diritto di precedenza secondo la legge 29 aprile 1949, n. 264. Come si applicano queste normative?
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
Chi può chiedere il diritto di precedenza?
Quali sono i cittadini che possono procedere con il diritto alla precedenza per farsi riassumere?
- Chi è stato assunto a tempo indeterminato e licenziato per riduzione del personale;
- Chi è stato assunto a tempo determinato e ha il contratto scaduto. La richiesta di accedere al diritto è valida anche se ci sono più contratti a tempo determinato per un’attività lavorativa pari a 6 mesi;
- Lavoratrici che hanno usufruito del congedo di maternità anche se con contratto a tempo determinato;
- Lavoratori stagionali;
- Apprendisti.
Come funziona il diritto di precedenza nelle assunzioni
La legge per i dipendenti a termine prevede che chi ha lavorato per almeno 6 mesi per un’azienda con un contratto a tempo determinato può far valere il suo diritto alla precedenza per le assunzioni a tempo indeterminato da parte della stessa azienda del primo contratto entro 12 mesi successivi alla scadenza della collaborazione a termine.
La normativa per i dipendenti a tempo indeterminato licenziati per la riduzione del personale da parte dell’azienda possono far valere il diritto per la precedenza entro 6 mesi dal termine della collaborazione.
Le donne che hanno chiesto il congedo per maternità e sono a tempo determinato hanno diritto a inserire il periodo di congedo nei tempi previsti per richiedere la precedenza. Come funziona? Supponiamo che una dipendente vada in maternità 5 mesi prima del periodo minimo per poter accedere alla precedenza (6 mesi). Il periodo di maternità rientra nel conteggio e consente di accedere comunque al diritto.
Anche la lavoratrice può essere assunta di nuovo dall’azienda con la precedenza entro 12 mesi dal termine del contratto di lavoro. In tutti questi casi è importante il riferimento alle mansioni già espletate. Cosa vuol dire? Il dipendente assunto per la seconda volta con il ruolo nuovo deve svolgere le stesse mansioni che erano richieste nel contratto precedente.
Se il dipendente si occupava di contabilità, si deve occupare di contabilità anche nel secondo contratto per poter richiedere il diritto di precedenza. Applicare o meno questo diritto è una scelta del dipendente, ma una volta richiesta l’azienda ha l’obbligo di valutare prima chi era già nell’attività in passato e solo dopo i successivi candidati. In ogni caso, dopo 12 mesi dalla scadenza del primo contratto il diritto di precedenza non è più disponibile.
Come esercitare il diritto di precedenza
La sentenza della Cassazione Civile n. 31072 del 2 novembre 2021 stabilisce che il lavoratore interessato al nuovo lavoro può far valere il diritto alla precedenza inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure una mail di posta elettronica certificata PEC, indicando al datore di lavoro:
- Di essere stato informato circa la nuova assunzione;
- Di aver collaborato con un contratto a tempo determinato o indeterminato – in base alla sua situazione – e che il contratto è scaduto in una certa data (da indicare);
- Che le mansioni richieste sono le stesse che svolgeva in precedenza;
- Che richiede il diritto di precedenza in base alla normativa vigente in materia;
- La lettera si conclude con indicazione dei propri contatti a fini colloquio.
Può essere utile indicare l’art.14 del Decreto Legislativo n.124 del 23 aprile 2004, che spiega come l’Ispettorato del lavoro può intervenire se il diritto non viene rispettato dopo la richiesta dell’ex dipendente. Infatti, questi può chiedere anche un risarcimento per il potenziale danno subìto in sede legale.