Domanda assegno unico sbagliata: come porvi rimedio? Hai sbagliato il tuo ISEE e non sai come fare? Rimediare è molto semplice. Ecco come.
Domanda assegno unico sbagliata: la nuova DSU
L’ammontare dell’assegno unico è subordinato all’ISEE. Più alto sarà l’ISEE, minore sarà la quota spettante. Agli ISEE sopra i 40mila euro viene applicata la quota minima, mentre per gli ISEE inferiori l’importo aumenta fino ad arrivare a un massimo di 189,20 per figlio.
Nel caso in cui si presenti un ISEE in corso di validità difforme (o non venga presentato), la quota applicabile sarà automaticamente quella minima, inerente agli ISEE dai 40mila euro in su. Nessuna revoca o sospensione dall’AUU, quindi, ma semplicemente una erogazione degli importi minimi.
Stando così le cose, quindi, chi ha un ISEE inferiore ai 40mila euro ed ha compiuto degli errori in sede di dichiarazione, vorrà certamente rimediare, se non vuole avere diritto al solo importo minimo.
La via per porre rimedio all’errore commesso è presentare una nuova DSU.
Ci sono due modi per presentare una nuova DSU:
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- tramite il nuovo Portale Unico ISEE di INPS
- tramite CAF (ma solo se è stato il commercialista a commettere errori nella DSU)
- presentandosi presso la sede INPS sul territorio, allegando tutta la documentazione ISEE priva di errori
Assegno unico arretrati: fino a quando mi spettano?
Chi presenta un ISEE difforme o non lo presenta entro i termini stabiliti, abbiamo detto, avrà diritto solamente alla quota minima fino a che non correggerà l’errore.
C’è tempo fino al 29 febbraio per presentare un ISEE in corso di validità. A questo punto, se non si rispetta la scadenza, andremo incontro a due possibili scenari:
- se presenteremo ISEE in corso di validità entro il 30 giugno 2024, avremo diritto anche agli arretrati, dopo il ricalcolo di INPS sulle somme per intero a noi spettanti
- se nemmeno entro il 30 giugno 2024 presenteremo ISEE corrente, le somme a noi spettanti non saranno retroattive, perderemo dunque diritto agli arretrati, e avremo diritto solamente agli importi correttamente ricalcolati sulla base del nostro ISEE dal mese successivo in poi.