È legale usare la propria auto per fare consegne occasionali? Cosa prevede la normativa

Redazione

10 Agosto 2025

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Ma davvero è legale usare la propria auto per fare consegne occasionali? L’uso dell’automobile privata per effettuare consegne a domicilio è una pratica sempre più diffusa, specialmente per attività saltuarie o di integrazione al reddito. Tuttavia, la disciplina normativa in materia non è sempre di immediata lettura, e impone alcune distinzioni fondamentali tra consegne occasionali e svolgimento professionale o abituale di servizi di trasporto merci. Ecco qui sotto tutti i dettagli.

Usare la propria auto per fare consegne, cosa dice la legge

Il punto di partenza legislativo è la distinzione tra due ipotesi principali:

  • Trasporto in conto proprio, cioè quando si consegnano merci di propria proprietà o comunque legate alla propria attività
  • Trasporto per conto terzi, quando si trasportano beni per altri a titolo oneroso come soggetto terzo.

Nel primo caso, le consegne in conto proprio non richiedono particolari autorizzazioni se effettuate con veicoli di massa inferiore ai 6.000 kg, e se rientrano in attività complementari o accessorie rispetto a quella principale. Tuttavia, il trasporto deve riguardare beni di proprietà del conducente o dell’azienda, oppure beni presi in comodato, locazione, deposito o altra formula sempre riferita all’attività principale.

Inoltre, nel caso in cui la consegna rappresenti un’attività accessoria e svolta saltuariamente, senza che costituisca la fonte di reddito principale, non sono normalmente richieste ulteriori licenze o abilitazioni specifiche per i veicoli sotto tale soglia di peso. In pratica, la normativa consente all’imprenditore o al lavoratore autonomo di recapitare i propri prodotti direttamente ai clienti senza particolari adempimenti amministrativi aggiuntivi.

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Consegne occasionali per conto terzi: limiti e rischi

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Quando invece si effettuano consegne per conto di altri soggetti, quindi trasportando beni di proprietà altrui verso terzi, la disciplina è molto più restrittiva. In questi casi, l’attività deve essere svolta solo da chi è in possesso di apposita licenza che abiliti il trasporto per conto di terzi. L’esercizio del trasporto senza licenza rappresenta perciò un’irregolarità sanzionabile, con il rischio di:

  • Fermo amministrativo del veicolo
  • Pesanti sanzioni pecuniarie.

Fa eccezione l’occasionalità vera e propria: piccoli favori tra conoscenti, scambi non remunerati, o situazioni non continuative e non remunerate possono difficilmente configurare un’attività professionale e, solo in questi casi, non scattano obblighi particolari. Tuttavia, nel momento in cui la consegna dà diritto a un compenso o diventa abituale, si rientra pienamente nella casistica soggetta a concessione di licenza.


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Aspetti fiscali e assicurativi

Dal punto di vista fiscale, se le consegne vengono effettuate a titolo saltuario, come prestazione occasionale, è possibile inquadrare queste attività come lavoro autonomo occasionale, rispettando i limiti previsti dalla legge e comunicando preventivamente l’avvio della collaborazione in caso di rapporti con aziende. Oltre tali limiti, è necessaria però l’apertura della partita IVA e l’iscrizione agli appositi registri.

Un ulteriore aspetto critico riguarda l’assicurazione: la polizza RC Auto standard copre l’uso privato, ma non sempre quello per fini professionali o connessi a un’attività economica remunerata. Effettuare consegne retribuite senza adeguata copertura, quindi, può costituire una violazione contrattuale e pregiudicare la validità della copertura assicurativa.

Requisiti pratici per chi effettua consegne saltuarie

In sintesi, secondo quanto stabilito da legge e Governo, chi intende effettuare consegne occasionali con la propria auto deve:

  • Assicurarsi che le attività siano effettivamente saltuarie e non costituiscano reddito principale
  • Se i beni sono propri o dell’impresa, non sono richieste licenze aggiuntive, entro i limiti di massa indicati e finalità accessoria
  • Per beni altrui dietro compenso, o per attività abituale, ottenere la licenza per trasporto in conto terzi
  • Verificare che la copertura assicurativa consenta l’uso del veicolo per trasporti connessi ad attività economiche, anche se saltuari
  • In caso di prestazioni occasionali retribuite, rispettare le soglie di legge e adempiere alle comunicazioni previste.

La normativa italiana consente quindi l’utilizzo della propria auto per consegne occasionali in assenza di vincolo di professionalità e senza scopo di lucro principale. In tutti gli altri casi, soprattutto se si effettua il servizio per terzi e a carattere ricorrente o dietro compenso, la legge impone obblighi autorizzativi e assicurativi specifici. Si raccomanda quindi la massima attenzione per evitare sanzioni o eventuali problemi assicurativi.