Elly Schlein salva il reddito di cittadinanza? Schlein ha vinto alle primarie del PD e la sua vittoria potrebbe ora avere un importantissimo (e violentissimo) impatto su tutte le dinamiche politiche del Paese. Comprese le decisioni della maggioranza. Schlein vorrebbe infatti salvare il reddito di cittadinanza.
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La nuova segretaria ha già dichiarato guerra a tanti temi, compreso quello dell’abolizione del Reddito di Cittadinanza.
Come già sappiamo da tempo, il Reddito di Cittadinanza, le restrizioni su di esso, le revoche e ora il fantasma della sua possibile abolizione, agitano il mare magnum della politica.
Ma cosa potrebbe accadere, ora che un altro tassello si va ad aggiungere al già caotico quadro politico italiano?
Elly Schlein vince e promette: “La misura non va toccata, essenziale per contrastare la povertà”
La soluzione sarebbe ravvisabile in una possibile coalizione tra Pd e Movimento 5 Stelle, in una apertura di un fronte comune per unirsi insieme dal lato dell’opposizione.
E’ stata la stessa Schlein, durante un intervento a Roma a inizio febbraio, a parlare di una alleanza: “Mi auguro che le faremo insieme queste grandi battaglie, in Parlamento e nel Paese, perché sono battaglie giuste. Questo governo se l’è presa subito con i poveri anziché contrastare la povertà. Il Reddito va difeso da questo attacco delle destre”.
Tuttavia, la domanda che sorge spontanea è: fino a che punto l’alleanza può dare i risultati sperati? Su questo non ci è dato sapere.
Ciò che è certo, è che Schlein ha una idea ben precisa sul Reddito, ed è quella del suo mantenimento.
Un altro punto comune con M5S è poi quello del salario minimo.
Elly Schlein salva il reddito di cittadinanza?
Per Elly Schlein il Reddito di cittadinanza va salvato, senza ombra di dubbio. Si tratta di un ottimo strumento per il contrasto alla povertà e per avvalorare la sua tesi, ha usato come punto di riferimento le indicazioni del Comitato scientifico di valutazione, guidato dalla professoressa Chiara Saraceno.
Elly Schlein salva il reddito di cittadinanza: cosa potrebbe cambiare?
Certo è che le difficoltà principali nel rendere attuali e concrete le proposte di Schlein stanno tutte in un “piccolo” particolare: al governo non c’è il PD quindi, al massimo, quello che è in potere Schlein è di spingere l’opposizione in tal senso, ma nulla di più.
Tuttavia, è anche vero che una opposizione forte ha più potere, quindi non è da escludere che le proposte di Schlein possano concretizzarsi, in un certo qual modo.
Se ci riflettiamo, PD e M5S sono il secondo ed il terzo partito in Parlamento e in Italia. E se il secondo e il terzo partito danno vita a una coalizione nella battaglia contro l’abolizione del Reddito, potrebbero arrivare tempi duri per il Governo Meloni.
Questo significa dunque che potrebbe esserci un “ribaltone”? Ni.
Diciamo, in termini più realistici, che avere all’opposizione due dei maggiori partiti in Italia comporterebbe al governo attuale maggiori problemi, principalmente di ordine pubblico (pensiamo a una manifestazione contro l’abolizione della misura, ad esempio, capeggiata dalle due forze d’opposizione).
Si tratterebbe certamente di una pressione non indifferente, ma tra l’esser forieri di disordini e il riuscire concretamente a ribaltare l’attuale situazione, ce ne corre.
Ciò cui si dovrebbe ora puntare è invece altro: “convincere” il governo attuale che fare fronte alla necessità di avere politiche del lavoro davvero efficienti per i percettori del reddito, allo stato attuale, è davvero compito molto complicato.
Chissà dunque se magari, passando per vie traverse, non si arriverà a un punto di incontro.