Fecondazione omologa ed eterologa, grandi novità all’orizzonte: da gennaio le due prestazioni saranno fruibili in modo totalmente differente dal passato. L’omologa sarà gratuita e totalmente a carico del Sistema Sanitario Nazionale, l’eterologa invece sotto pagamento di un ticket da 1.500 euro.
Una grande svolta nel mondo della fecondazione assistita, che fino a poco tempo fa aveva costi spesso poco accessibili.
Fecondazione omologa con ticket da gennaio
A partire da gennaio 2024, tutte le donne potranno ricorrere alla procreazione assistita gratuitamente se omologa, e dietro corrispettivo del pagamento di un ticket se eterologa. Un ulteriore incentivo alla natalità, che in questo periodo è ai minimi storici nel nostro Paese.
Questo è nient’altro che l’effetto del Decreto tariffa sui Livelli Essenziali di Assistenza (detti anche LEA).
Proprio lo scorso 14 settembre il ministro della Salute Orazio Schillaci, in un intervento al convegno ’Natalità: work in progress’ ha definito questo nuovo step come “la strada giusta per sostenere le donne che dinanzi a difficoltà nel concepire scelgono la Pma”.
Omologa ed eterologa: la differenza
Che differenza c’è tra fecondazione omologa ed eterologa? La fecondazione omologa e quella eterologa sono due tecniche di fecondazione assistita che prevedono la prima l’uso dei gameti propri della coppia, la seconda invece prevede l’uso di gameti non appartenenti ai futuri genitori.
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La fecondazione eterologa può prevedere l’uso tanto di spermatozoi quanto di ovociti derivanti da donatori.
Da gennaio l’ omologa è gratis
Una fecondazione omologa può arrivare, nel privato, a costare fino a 5000 euro. Un’eterologa 9.000. Come detto poc’anzi, si tratta di cifre davvero esorbitanti che molto spesso portano le coppie con problematiche del concepimento a rinunciare alla genitorialità.
Da gennaio, proprio al fine di incentivare la natalità, il ministero della salute ha fatto sapere che le donne non pagheranno nulla per l’omologa, mentre per l’eterologa il costo sarà di 1500 euro.
Le parole di Schillaci
“Dopo sei anni di attesa abbiamo messo fine ad un’iniquità che non era più tollerabile”, dice Schillaci.
“E’ ora necessario un ulteriore impegno affinché sia garantita a tutte le coppie la possibilità di accedere a strutture e servizi preposti alla tutela della salute”
“Ciò significa anche garantire una diffusa presenza di strutture consultoriali che nella sanità del Terzo millennio devono essere messe in rete con i Medici di Medicina Generale, le Asl e le strutture ospedaliere”.
Poi si rivolge ai consultori, che secondo il suo parere “rappresentano un presidio indispensabile di salute e un tassello fondamentale nella strategia di sostegno alla natalità”.
A conclusione del suo discorso, ha anche evidenziato l’importanza dello screening prenatale e della sicurezza in sala parto: “l’impegno è rendere sempre più sicuro il percorso nascita sia nell’accoglimento che nel controllo delle donne in gravidanza offrendo tutte le indagini necessarie a un adeguato screening prenatale; rendendo sempre più sicuri i punti nascita e offrendo parto-analgesia”.