Il Bonus Psicologo si rivela una misura ferma al palo: su più di 360.000 richieste presentate, ne saranno accolte appena 6.300. Non proprio un risultato da festeggiare, per un’agevolazione che sulla carta dovrebbe aiutare tutti i cittadini in difficoltà, ma che nei fatti si scontra con fondi insufficienti e modalità di erogazione tutt’altro che lungimiranti. Ecco tutti i dettagli.
Bonus Psicologo, solo il 2% delle domande sarà accolto
Soltanto il 2,6% di chi ha richiesto il bonus psicologo riuscirà ad accedere al contributo, mentre il restante 97% circa degli aspiranti beneficiari resterà a bocca asciutta. A denunciare questa situazione è l’associazione Pubblica, promotrice della campagna “Diritto a stare bene”, che sottolinea come ogni anno le risorse di questo bonus siano sempre troppo limitate rispetto alla reale domanda.
In realtà la misura, nel suo piccolo, sarebbe anche in grado di generare risparmi notevoli. Dato che per ogni euro speso, l’INPS ne risparmia undici in ore lavorative recuperate. Ma evidentemente questi numeri non bastano a convincere chi stabilisce la portata dei finanziamenti.
Come funziona il Bonus Psicologo
Il Bonus Psicologo prevede un voucher da 50 euro a seduta per chi ha un ISEE fino a 50.000 euro. Il contributo massimo è di 1.500 euro (30 sedute), riconosciuto solo a chi ha un ISEE inferiore ai 15.000 euro. 1.000 euro massimi (20 sedute) spettano invece a chi un ISEE comprese tra 15.000 e 30.000 euro, e solo 500 euro (10 sedute) a chi è tra i 30.000 e i 50.000 euro di ISEE.
Sulla carta, le modalità di distribuzione ed erogazione del bonus potrebbero sembrare efficaci, ma l’esiguità delle risorse impedisce a chi ha davvero bisogno di accedere a questa agevolazione. Una soluzione, nel breve periodo, potrebbe essere quella di ridurre il numero di sedute concesse con il bonus in modo tale da ampliare la platea di beneficiari. Anche se ovviamente, il vero cambio di passo si otterrebbe solo con un incremento delle risorse complessive a disposizione.
L’attesa per le graduatorie
Intanto, le graduatorie dei beneficiari del Bonus Psicologo devono ancora uscire. Come accaduto lo scorso anno, occorre attendere che l’INPS pubblichi sul proprio sito le liste distinte per Regioni e Provincia autonoma di residenza. In ogni caso, qualsiasi sia l’esito, la comunicazione arriverà via sms o e-mail a chi ha presentato domanda. Ma è già chiaro che la maggior parte dei richiedenti resterà con il cerino in mano.
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La necessità di una vera riforma
Il Bonus psicologo, insomma, non basterà ad arginare l’emergenza che riguarda da anni il nostro Paese. Oggi in Italia il sostegno psicologico è un privilegio, e chi ne ha bisogno deve pagare tariffe che difficilmente scendono sotto i 60 euro a seduta. Non stupisce, allora, che il comitato “Diritto a stare bene” abbia lanciato di recente una raccolta firme per una legge che istituisca finalmente un servizio di psicologia pubblica accessibile a tutti. La proposta dovrebbe arrivare in Senato a dicembre, con un obiettivo chiaro: rendere la salute mentale un diritto vero e non un lusso per pochi fortunati. Nella speranza che almeno questa volta si riesca a superare la logica delle misure spot e delle graduatorie risicate. Avviando finalmente una riforma che metta i cittadini al centro, non solo i conti pubblici.