Ogni anno, il Governo mette a disposizione delle piccole e medie imprese (PMI) e di startup innovative una serie di agevolazioni fiscali per favorire la crescita e lo sviluppo di queste realtà. Si tratta di misure fiscali – come finanziamenti a fondo perduto o agevolazioni per l’acquisto di nuovi beni strumentali – in parte già avviate negli scorsi anni, e prorogate anche per l’anno in corso, in parte totalmente nuove. Vediamo allora quali sono le principali agevolazioni fiscali disponibili nel 2024 per i piccoli business.
Agevolazioni fiscali, il Fondo di Garanzia per PMI
Con la Legge di Bilancio 2024, sono stati rinnovati molti incentivi e agevolazioni destinati alle piccole e medie imprese italiane. In primo luogo, tutte le piccole e medie attività iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese godono di semplificazioni nell’accesso al Fondo di Garanzia. Si tratta in sostanza di un fondo a capitale pubblico che facilita l’avvicinamento al credito concedendo garanzie sui prestiti bancari.In particolare, le garanzie previste dal Fondo consentono di coprire fino all’80% del credito erogato dalla banca a startup e piccole e medie imprese innovative. Fino a un tetto massimo di 5 milioni euro. Va però sottolineato che le PMI innovative sono soggette a una valutazione obbligatoria, che serve a classificare il livello di rischio dell’operazione in base a un scala suddivisa su 5 fasce di rating.
Gli incentivi fiscali all’investimento
Dal 1° gennaio 2017, sono stati introdotti in Italia importanti sgravi fiscali per le persone fisiche e giuridiche che scelgono di investire sul capitale di PMI e startup innovative. Condizione essenziale è il mantenimento di tali investimenti per un minimo di 3 anni. Sono previste in particolare due agevolazioni:
- Per le persone fisiche, si prevede una detrazione IRPEF del 30% della somma investita nel capitale sociale, fino a un investimento massimo di 1 milione di euro all’anno
- Per le persone giuridiche, invece, si prevede una deduzione IRES del 30% del totale investito, con un tetto massimo di investimento di 1,8 milioni di euro annui
Rientrano nelle detrazioni sia gli investimenti diretti in piccole e medie imprese, sia gli investimenti indiretti tramite OICR (Organismo di Investimento Collettivo del Risparmio) e altre società che investono principalmente in startup e PMI innovative.
Oltre a questa agevolazione, il Ministero dello Sviluppo Economico ha anche previsto una misura che consiste in incentivi fiscali “de minimis” per investimenti in PMI e startup innovative. Parliamo di una detrazione fino al 50% dell’IRPEF per i soggetti che decidono di investire nel capitale di rischio di startup o piccole e medie imprese innovative. Anche in questo caso, l’investimento deve essere mantenuto per un minimo di 3 anni. E inoltre deve rispettare i seguenti limiti:
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- Per le persone fisiche, l’investimento massimo detraibile non può superare i 100.000 euro per ogni anno di imposta
- Per le persone giuridiche, l’investimento massimo detraibile per periodo d’imposta è pari a 300.000 euro. Oltre questo limite, l’investitore può comunque detrarre sulla parte eccedente il 30% in ciascun periodo d’imposta.
La Nuova Sabatini per beni strumentali
Un’altra importante agevolazione fiscale valida per il 2024 è rappresentata dalla misura “Beni strumentali – Nuova Sabatini”, che favorisce gli investimenti dei piccoli business in macchinari, impianti, attrezzature, hardware e beni strumentali ad uso produttivo. Le imprese che richiedono e ottengono questo incentivo possono ricevere agevolazioni sotto forma di contributo in conto impianti, il cui ammontare è stabilito in base al valore degli interessi calcolati su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo uguale all’investimento. Il tasso di interesse annuo è pari al:
- 3,575% per gli investimenti green
- 3,575% per gli investimenti 4.0
- 2,75% per gli investimenti ordinari
Questo incentivo può essere riconosciuto in un’unica rata, ma soltanto per i finanziamenti che non superano i 200.000 euro. Nel caso invece di finanziamenti oltre questa soglia, l’agevolazione viene riconosciuta in più rate annuali. Alla misura possono accedere tutte le imprese che al momento della presentazione della domanda:
- Sono regolarmente costituite e iscritte al Registro delle imprese
- Hanno una sede operativa in Italia
- Sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria oppure sottoposte a procedure concorsuali
- Non si trovano in situazioni tali da risultare “imprese in difficoltà”, così come definito dai rispettivi regolamenti unionali di settore.
Imprese On-Nuove imprese a tasso zero
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha anche introdotto una misura pensata esclusivamente per le micro e piccole imprese (massimo 60 dipendenti) costituite da giovani con età compresa tra i 18 e i 35 anni, o da donne di tutte le età. L’incentivo si chiama “Imprese On – Oltre nuove imprese a tasso zero”, e prevede finanziamenti alle aziende che puntano a investire su nuove iniziative oppure ad ampliare o trasformare attività già esistenti nei settori dei servizi, del commercio, del turismo e del manifatturiero. Questa misura è stata rifinanziata dal Mise lo scorso 12 maggio, con altri 200 milioni investiti. Prevede finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto, e può coprire fino al 90% del totale, da rimborsare in 10 anni. Non vengono richieste garanzie per i finanziamenti inferiori ai 250mila euro, ma è invece richiesta una garanzia sotto forma di privilegio speciale per i finanziamenti che superano questa soglia. Inoltre, è sempre richiesta l’ipoteca per tutti i progetti che prevedono l’acquisto di un immobile. Le iniziative ammesse per la richiesta dei finanziamenti sono:
- Commercio di beni e servizi
- Fornitura di servizi alle imprese
- Produzione di beni per i settori di industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli
- Turismo, comprese le attività per la valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, così come le attività volte al miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza
In particolare, grazie a questa misura le imprese nate da non più di 3 anni potranno presentare progetti di investimento fin a 1,5 miliardi di euro. In questo modo accederanno a un misto di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto, che tuttavia non deve superare il limite del 20% della spesa ammissibile. Per quanto riguarda invece le imprese nate dai 3 ai 5 anni, sono ammessi progetti con spese di investimento fino a 3 milioni di euro. E in questo caso le agevolazioni saranno un mix di tasso zero e fondo perduto, che non potrà superare il limite del 15% della spesa ammissibile.
Il piano Transizione 5.0
Per concludere, il Governo ha approvato in favore delle piccole e medie imprese un Piano Transizione 5.0, che ha lo scopo di favorire l’innovazione, gli investimenti green, le attività di design e l’ideazione estetica. Il piano prevede le seguenti tipologie di agevolazioni:
- Credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi (materiali o immateriali)
- Credito di imposta per la ricerca, lo sviluppo, l’innovazione e il design
- Credito di imposta per la formazione sulla trasformazione tecnologica e digitale delle aziende
Il credito offerto dal piano può arrivare a coprire fino al 35% dei costi sostenuti in una delle tre direzioni previste dalla misura. Ma per accedervi è necessario passare attraverso l’approvazione di un apposito ente certificatore.