Lavorazioni RdC metà giugno 2023: quando saranno?
Le lavorazioni RdC di metà giugno sono alle porte: vediamo le date.
I pagamenti del Reddito di cittadinanza avverranno:
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- giorno 15 giugno per coloro che hanno presentato richiesta per la prima volta, o domanda di rinnovo
- tra il 26 e il 27 giugno invece per coloro che non sono alla prima ricarica.
Le lavorazioni del Reddito di cittadinanza avvengono come ogni mese qualche giorno prima. Quindi, per quanto riguarda coloro che devono ricevere la prima ricarica (o la prima ricarica a seguito di domanda di rinnovo) orientativamente le lavorazioni Rdc metà giugno 2023 nei giorni immediatamente precedenti, quindi il 13 giugno, al massimo il 14.
RdC e i problemi di maggio
Il mese scorso è stato contraddistinto da notevoli disagi e disavventure relative all’erogazione del Reddito di cittadinanza, infatti le lavorazioni hanno subìto forti ritardi.
Nel pomeriggio di mercoledì 24 Maggio, infatti, compariva la dicitura “in lavorazione esito” che sarebbe proprio lo stato immediatamente precedente l’erogazione della mensilità. Poi, però, le cose non sono andate come dovevano: ma cosa è successo?
Problemi RdC a maggio: cosa è successo?
Pare che i ritardi siano stati causati da alcuni controlli effettuati da parte di INPS, che ultimamente si sono fatti sempre più stringenti.
Tra questi, quelli relativi al Modello RDC-com/esteso , che l’INPS richiede pena la decadenza della pratica, cosa che è verificata per moltissimi percettori.
Ora, ciò che sappiamo è che per molti percettori l’allarme è “rientrato”, sia per la mensilità di aprile momentaneamente sospesa che per quella di maggio, anche se sappiamo anche che a volte nei casi più “difficili” i tempi di attesa possono prolungarsi fino a 60 giorni, tempo in cui l’INPS si riserva di fare tutte le sue verifiche.I controlli vengono effettuati in maniera incrociata, con l’anagrafe e l’Agenzia delle entrate.
Si spera che per giugno non si andrà incontro alle medesime problematiche.
Altri motivi di mancata erogazione della ricarica: la revoca
Oltre alla sospensione, condizione solitamente momentanea, vi è anche un’altra condizione che invece è irreversibile: parliamo della revoca.
Due sono le tipologie di revoca: una relativa alla mancata presentazione di un ISEE aggiornato, una invece relativa a causa più gravi, quali ad esempio il rifiuto di una offerta di lavoro o false dichiarazioni sulla condizione economica.
Nel primo caso, si tratta di un ostacolo temporaneo che comunque può essere aggirato ripresentando isee aggiornato e una nuova domanda.
Discorso diverso per il secondo caso, ove la revoca del reddito di cittadinanza è invece una condizione insanabile.
Cause di revoca per gravi motivi:
- il percettore non sottoscrive la DID
- non viene sottoscritto il patto per il lavoro o il patto per l’inclusione sociale;
- non si prende parte ai corsi di formazione o riqualificazione previsti;
- il fruitore non si reca ai progetti di inclusione sociale organizzati dai comuni;
- nessuna delle due offerte congrue di lavoro viene accettata; (una e non due se si è già al primo rinnovo RdC);
- il cittadino fa dichiarazioni false per ottenere un beneficio maggiore;
- il beneficiario svolge altre attività di lavoro dipendente, autonomo o d’impresa senza averne dato comunicazioni.
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