Lavoro, come cambierà nei prossimi anni, cioè nel 2029? I giovani che entrano ora nei percorsi universitari o che hanno scelto l’indirizzo della scuola superiore non sono gli unici interessati alla risposta a questa domanda. Ecco quali sono i lavori del futuro più pagati per organizzarsi.
Il lavoro come si conosceva in passato non esiste più. Anche chi ha un ruolo a tempo indeterminato deve aggiornarsi per migliorare la sua posizione in graduatoria nei concorsi pubblici, oppure per avanzamenti di carriera.
Nei prossimi 5 anni in Italia serviranno dai 3,1 ai 3,9 milioni di nuovi occupati. Secondo uno studio condotto da Unioncamere, l’investimento possibile grazie al PNRR consentirà di ottenere circa 970 mila nuovi posti di lavoro. Le professioni più richieste saranno:
- dipendenti pubblici di alto profilo, per un totale di 800 mila persone. Vale la pena verificare quali sono i concorsi pubblici attivi per capire fin da ora quali sono le competenze richieste e le lauree per partecipare ai prossimi bandi;
- professionisti qualificati nel settore commerciale ed esperti in attività manuali difficili da reperire già oggi;
- ingegneri ed esperti gestionali, soprattutto nel settore bancario, nell’uso avanzato dell’Intelligenza artificiale e nel green;
- insegnanti e persone specializzate in formazione aziendale per consentire alle imprese di restare al passo sugli obblighi formativi anche di aggiornamento dei dipendenti – come avviene nel settore edile – e sulle ultime innovazioni tecnologiche, difficili da prevedere ora;
- addetti alla clientela, dalle attività di segreteria all’assistenza diretta.
Quali saranno i lavori del futuro senza laurea
Il mercato del lavoro è in continuo cambiamento, nonostante il tasso di occupazione cala in Italia e il nostro Paese è il fanalino di coda dell’Europa. Le aziende di tantissimi settori produttivi hanno difficoltà a reperire artigiani esperti già oggi. Quali sono le reali possibilità di lavoro senza laurea nel 2024?
I lavori più richiesti in Italia senza laurea già mentre parliamo sono:
- operai specializzati. Queste figure prevedono un percorso di formazione professionalizzante già negli istituti professionali. Appartengono a questa categoria:
- idraulici;
- elettricisti;
- meccanici;
- saldatori;
- muratori;
- falegnami;
- carpentieri;
- giardinieri;
- parrucchieri;
- allevatori;
- sarti;
- conciatori;
- addetti alla logistica;
- estetisti.
- esperti nella ristorazione. In questo caso è sufficiente un diploma a indirizzo alberghiero e la profonda conoscenza delle lingue straniere. Le figure professionali più richieste sono:
- camerieri;
- cuochi;
- pasticceri;
- panettieri;
- esperti nell’ambito IT. Internet offre opportunità di lavoro anche solo con il diploma, a patto di seguire corsi professionalizzanti durante la carriera. Per iniziare è necessario il diploma a indirizzo perito informatico.
In alcuni settori gli interessati ad aprirsi nel mercato del lavoro che hanno un diploma a indirizzo tecnico hanno meno possibilità di lavoro rispetto a un laureato in materie STEM – cioè a indirizzo scientifico e tecnico – ma hanno più opportunità rispetto a chi è laureato in materie umanistiche.
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Come cambia il lavoro, le lauree più richieste nel 2030
Il lavoro sarà sempre più green già nei prossimi 5 anni, ma la tendenza va anche oltre. Infatti, le lauree più richieste nel 2030 per i lavori del futuro più pagati saranno in:
- Ingegneria e informatica;
- Economia e statistica;
- Medicina e Scienze Infermieristiche;
- Giurisprudenza, con specializzazioni in materia di privacy e in sicurezza informatica.
Queste lauree offrono la possibilità di rispondere immediatamente alle esigenze del mercato del lavoro e di specializzarsi in un secondo momento.
Infatti, i professionisti del futuro avranno bisogno di aggiornarsi di frequente con le ultime innovazioni e di essere in grado di cambiare ruolo in caso di necessità.
Le necessità in alcuni settori sono presenti già ora – come avviene per il settore medico e dell’ingegneria – ma saranno ancora più importanti nel corso dei prossimi anni.
Si prevede che la domanda aumenterà per via dell’invecchiamento della popolazione e la riduzione delle risorse non rinnovabili disponibili.