Legge 104, tutte le novità per il 2026: più permessi e tutele rafforzate

Redazione

18 Settembre 2025

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Dal 1° gennaio 2026, la Legge 104 si arricchisce di nuovi strumenti per sostenere chi lavora e, al tempo stesso, si prende cura di persone con disabilità. La riforma, pensata per agevolare l’equilibrio tra lavoro e famiglia, introduce ore extra di permesso retribuito, conferma il congedo straordinario fino a due anni e porta una vera rivoluzione nelle procedure per il riconoscimento della disabilità. Vediamo tutti i dettagli.

Legge 104: più permessi e flessibilità per chi assiste

La prima grande novità riguarda i permessi retribuiti annuali: chi convive con patologie oncologiche, invalidanti o croniche potrà contare su 10 ore aggiuntive ogni anno, da sfruttare per visite mediche, controlli e terapie. Queste si sommano ai 3 giorni di permesso mensile già in vigore e sono disponibili anche per chi assiste familiari riconosciuti con disabilità grave (con invalidità civile superiore al 33% o certificazione di handicap grave).

Congedi straordinari e più smart working

Viene confermato inoltre il congedo straordinario retribuito, con la possibilità di assentarsi fino a 24 mesi nel corso della carriera lavorativa per assistere un familiare in stato di grave disabilità. Questo congedo può essere utilizzato anche a periodi alterni, e garantisce la copertura contributiva ai fini pensionistici e la conservazione del posto. Al rientro, quando è compatibile con l’attività svolta, il lavoratore avrà anche una corsia preferenziale nell’accesso allo smart working, così da facilitare la conciliazione con le sue necessità assistenziali.

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Riconoscimento della disabilità: tempi più rapidi e procedure semplici

Il recente decreto legislativo n. 62/2024 ha semplificato e velocizzato l’iter di accertamento dell’invalidità. In molte province sono già attive la valutazione di base e quella multidimensionale, per un accertamento più completo e veloce. Dal 2025, inoltre, il certificato medico introduttivo viene trasmesso digitalmente dai medici direttamente all’INPS, che svolge il ruolo di accertatore unico. L’obiettivo? Uniformare le prassi in tutta Italia entro il 2027, tagliando le attese e le incertezze burocratiche.

Chi beneficia delle nuove regole

Le innovazioni sulla legge 104 si applicano sia ai lavoratori pubblici che privati, che vivono con disabilità oppure assistono un familiare malato. Rientrano tra le attività ammesse visite mediche, terapie ricorrenti, trattamenti e ricoveri documentati. È necessario però presentare e tenere aggiornata la documentazione sanitaria, come richiesto dalla normativa.

Come accedere ai nuovi diritti

Per usufruire delle nuove misure, occorre che sia stato riconosciuto lo stato di disabilità grave dalla commissione medico-legale dell’ASL, integrata da un medico INPS. La domanda deve essere presentata sul sito INPS allegando la documentazione sanitaria. Una volta riconosciuta la condizione, l’INPS rilascerà il verbale necessario per chiedere permessi e agevolazioni al datore di lavoro.


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Un passo avanti per il welfare familiare

I sindacati stimano che la nuova legge impatterà positivamente su centinaia di migliaia di lavoratori: la possibilità di usufruire di più ore retribuite e, al bisogno, di un lungo congedo straordinario, offre strumenti concreti per affrontare la gestione delle cure familiari, soprattutto nei casi di malattie gravi o croniche. Secondo le associazioni, si tratta di una riforma fondamentale in ottica di welfare inclusivo e moderno.

Cos’è la Legge 104: un promemoria

La Legge 104/1992 è la cornice giuridica che tutela i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, riconoscendo permessi, congedi e altre agevolazioni a chi vive o assiste chi è in condizione di handicap grave. Spetta ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, ai genitori di minori con disabilità, ai coniugi e affini entro il terzo grado.