Le donne hanno lottato da sempre per conquistare i loro diritti, probabilmente ancora di più per conservarli. Ciò che dispiace constatare è una costante, piuttosto triste, ovvero che si tratti di aborto o tasse sugli assorbenti c’è sempre la possibilità di fare un regresso. Appena l’anno scorso, la tampon tax era stata finalmente rimossa. Dopo aver ridotto l’IVA al 5%, ora si sta già discutendo della possibilità di reintrodurla.
Dalle prime bozze della manovra di bilancio, il governo ha manifestato l’intenzione di ritornare sui propri passi e ripristinare l’IVA al 10% su tamponi, assorbenti, coppette e pannolini. La tassa sugli assorbenti sembrava ormai esser stata archiviata, guardando ai tanti Paesi europei dove oggi sono disponibili gratuitamente. In Italia, ci sono 21 milioni di donne in età fertile, statisticamente ognuna di loro consuma fino a 12.000 assorbenti nel corso della vita. Si tratta di centinaia di euro spesi ogni mese per una funzione biologica legata alla riproduzione, tema molto caldo per il governo Meloni. Al momento, la decisione di raddoppiare le tasse su questi prodotti è ancora in fase di discussione ma stando alle parole della premier Giorgia Meloni sembra che si andrà in questa direzione: “Non confermiamo la riduzione dell’IVA, perché purtroppo il taglio dell’IVA è stato compensato da aumenti di prezzo nella grande maggioranza dei casi, quindi non penso che valga la pena di rinnovare questa misura”.
Eppure, abolire la tampon tax non è solo una questione di aumento del prezzo finale che, con l’inflazione dei giorni nostri, ha un impatto considerevole sulla spesa quotidiana, ma anche una questione di giustizia sociale. Significa trattare i prodotti igienici femminili come beni di prima necessità, invece di tassarli come prodotti di lusso. A conferma del trend di regressione sulla conservazione dei diritti delle donne, interviene ad. Adnkronos Salute Silvia De Dea, una delle persone che ha contribuito a fondare il collettivo chiamato “Onde rosa” che afferma: “Dopo un anno, dopo che”aveva ricevuto molta enfasi e considerazione l’argomento in questione, abbiamo speso molto in questa lotta e ci ritroviamo di nuovo a fare un regresso”.
A tutto questo si aggiunge il fatto che potrebbe essere previsto un aumento delle tasse anche su prodotti per neonati come pannolini e latte in polvere. Sembra paradossale come il Governo cerchi di focalizzarsi così tanto sulla natalità e sulle famiglie numerose attraverso bonus e maggiorazioni sull’assegno unico universale ad esempio, per poi dimenticare le difficoltà, i costi e le carenze del welfare stesso.