Manovra 2026, tutte le agevolazioni per le donne tra lavoro, famiglia e salute

Redazione

2 Novembre 2025

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La Legge di Bilancio 2026 mette al centro il tema della donna, privilegiando soprattutto il ruolo di madre e lavoratrice, e inserendo una serie di misure finalizzate a sostenere economicamente le famiglie, favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e investire sulla salute femminile. Tuttavia, la netta maggioranza dei provvedimenti premia solo chi ha figli a carico o si trova in famiglie numerose, mentre restano ancora poco affrontate le situazioni di difficoltà lavorativa tipiche di giovani e donne sole. Ecco, punto per punto, i principali interventi del Governo a favore di mamme e donne lavoratrici.

Manovra 2026, tutte le agevolazioni dedicate alle donne

Bonus mamme lavoratrici: fino a 60 euro in più al mese

Un pilastro importante è costituito dal nuovo bonus per le lavoratrici madri con almeno due figli. L’integrazione al reddito, di 60 euro per ogni mese di lavoro (o frazione), viene riconosciuta sia alle dipendenti sia alle autonome iscritte alle gestioni previdenziali obbligatorie. Il beneficio vale fino al compimento del decimo anno del secondo figlio, mentre per chi ha più figli si allunga fino ai 18 anni d’età del più piccolo. Attenzione: l’importo non è soggetto a tassazione e contributi e viene corrisposto a fine anno in una soluzione unica, sempre che l’ISEE familiare resti sotto ai 40.000 euro annui. Sono escluse dalla misura le lavoratrici domestiche.

Assunzione di madri lavoratrici: esoneri contributivi per le aziende

Dal 2026 le imprese che assumeranno donne madri con almeno tre figli minorenni e senza un impiego da almeno 6 mesi potranno godere di uno sgravio contributivo del 100% (fino a 8.000 euro all’anno). Questa agevolazione vale per 12 mesi se il contratto è a termine, 24 mesi se è a tempo indeterminato, e 18 mesi in caso di trasformazione da tempo determinato a indeterminato. Restano però esclusi i rapporti di lavoro domestico e apprendistato, e la misura non si cumula con altri esoneri contributivi ma è compatibile con la maggiorazione della deduzione del costo del lavoro prevista dal decreto legislativo n. 216 del 2023.

Congedi parentali e tutela per la salute dei figli

Per le famiglie con figli, la Manovra 2026 allunga l’età entro la quale si può fruire dei principali istituti di congedo parentale e per malattia, che passa dai 12 ai 14 anni del figlio (compreso il prolungamento per figli con disabilità). In particolare, poi, il congedo per malattia del figlio passa da 5 a 10 giorni all’anno, a beneficio anche delle famiglie adottive o affidatarie, sia italiane che internazionali.

Misure per famiglie numerose e trasformazione dei contratti

Ulteriori agevolazioni sono dedicate alle lavoratrici che crescono almeno tre figli, con priorità nelle richieste di trasformazione dei contratti da tempo pieno a part-time (o rimodulazione degli orari) fino ai 10 anni del figlio più piccolo, o senza limiti d’età in caso di disabilità. Le aziende che accettano queste richieste, senza ridurre il monte ore aziendale, ricevono un esonero contributivo del 100%, fino a 3.000 euro all’anno per due anni.

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Reddito di libertà e salute: più risorse per l’autonomia e la prevenzione

Nel segno della lotta alla violenza di genere, il Fondo per il reddito di libertà riceverà dalla Manovra 500.000 euro in più per il 2026 e 4 milioni per ciascun anno dal 2027, con l’obiettivo di permettere alle donne vittime di violenza di costruirsi un percorso di vera autonomia, grazie a un contributo economico mensile distribuito tramite INPS e Centri Antiviolenza.


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Sul fronte sanitario, inoltre, verranno stanziati 238 milioni l’anno aggiuntivi per lo screening mammografico, puntando ad allargare la fascia d’età per la prevenzione dei tumori al seno e investendo anche nel contrasto al tumore polmonare e del colon-retto. Un milione di euro ogni anno verrà destinato alle campagne di prevenzione sanitaria.

Una Manovra che premia soprattutto la maternità

La Manovra 2026, pur ampliando tutele e introducendo incentivi economici sensibili, continua a leggere il mondo femminile soprattutto in chiave familiare, premiando chi sceglie (e può permettersi) la maternità, ma resta ancora poco incisiva su occupazione, formazione e pari opportunità per tutte le donne. Rimane tuttavia la speranza che questi piccoli passi siano il preludio a una reale rivoluzione culturale nel welfare italiano.