Il mercato libero mostra già i primi problemi: per ARERA, sembra non godere dei vantaggi della concorrenza di luce e gas e per questo le offerte “appaiono poco attraenti rispetto ai diversi servizi regolati”
Mercato libero: ARERA lancia allarme
Per ARERA il mercato libero porterà a un’ovvia conseguenza: bollette più alte. Lo ha spiegato Stefano Besseghini, presidente dell’Arera, nel corso della presentazione della Relazione annuale dell’Authority al governo e al Parlamento. Gli utenti domestici ad avere optato per il mercato libero sono circa il 76,5%, una cifra esorbitante. “Ad oggi -spiega Besseghini- le offerte disponibili sul mercato libero appaiono poco attraenti rispetto ai diversi servizi regolati, essendo caratterizzate da prezzi normalmente più alti”.
ARERA e i dati sui bonus energetici
Poi, il presidente di Arera ha stilato i dati inerenti ai bonus energetici del 2023: i bonus riconosciuti sono stati oltre 7,5 milioni di voucher alle famiglie in disagio economico e fisico (4,6 milioni di bonus elettrici e 3 milioni per quello gas), per un importo complessivo poco sopra i 2,1 miliardi.
Nel 2023, i mercati del gas naturale hanno mostrato segni di riequilibrio dei prezzi dopo un periodo di shock causato dalla crisi energetica in Europa. Nonostante ciò, il prezzo al Punto di Scambio Virtuale (PSV) in Italia rimane il più alto, a 42,9 euro/MWh, con un differenziale di 2,4 euro/MWh rispetto al TTF.
“Serve sforzo pubblico per garantire prezzi competitivi”
L’Autorità ha spiegato che i prezzi spot del gas hanno registrato un notevole calo, principalmente grazie a due inverni miti consecutivi, ma la “nuova normalità” li mantiene ancora superiori alle medie storiche. Sul fronte del gas, il presidente dell’Arera ha osservato che è fondamentale evitare un lungo periodo di inattività dell’impianto di Piombino durante il suo trasferimento, mentre quello di Ravenna sembra rispettare i tempi di entrata in funzione, sebbene con un significativo aumento dei costi, richiedendo “un ulteriore sforzo pubblico per garantire prezzi competitivi”.
Le difficoltà a intervenire a favore dei consumatori
Per quanto riguarda i bonus e i costi delle bollette, il presidente dell’Autorità ha evidenziato la difficoltà di intervenire a favore dei consumatori che, pur non essendo poveri in senso stretto, affrontano una riduzione della loro capacità di spesa a causa dei costi straordinari dell’energia. Ha inoltre sottolineato la necessità di una “significativa copertura degli oneri di sistema tramite la fiscalità generale”.
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I numeri sono chiari: negli ultimi 13 anni, gli italiani hanno speso 162 miliardi di euro in bollette per oneri di sistema, di cui circa 142 miliardi per coprire gli incentivi alle rinnovabili. Anche se questi incentivi subiranno una riduzione significativa nei prossimi 5 anni, continueranno a rappresentare “un costo rilevante”.