Novità assegno di inclusione. Il Nuovo Decreto Lavoro approvato dal Senato contiene delle indicazioni anche in merito all’assegno di inclusione. Tra i punti principali oggetto di modifica, quello di aver esteso l’assegno anche alle donne vittime di violenza, ed il ripristino dei fondi per i minori disabili.
Cominciamo dalla seconda questione, che fino ad ora era stata la più spinosa.
Novità assegno di inclusione: rischiato il taglio ai minori disabili
Il nuovo decreto lavoro conteneva delle clausole che penalizzavano palesemente le famiglie con minori disabili. Infatti, il criterio delle scale di equivalenza aveva subìto un mutamento, con netto sfavore di queste famiglie, a causa della necessità di spostare i fondi da questa platea ad un’altra: quella delle persone maggiorenni in condizione di disagio “biopsicosociale”.
Ma cosa è accaduto nello specifico? Cerchiamo di dare una spiegazione più esaustiva, facendo riferimento alle parole del presidente della onlus FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap.
Come infatti ha avuto modo di spiegare il presidente Falabella, la Commissione che si è occupata del DL, “ha voluto allargare la platea dei soggetti rientranti nell’Assegno di Inclusione, in favore degli adulti in cura e assistenza presso i servizi socio sanitari in condizione di grave disagio biopsicosociale. Per reperire le risorse per la copertura di questo allargamento della platea dei beneficiari, però, il parametro della scala di equivalenza per i figli con disabilità veniva portato da 0,5 a 0,2″.
Questo significa, in sostanza, una riduzione dell’assegno per molte famiglie, con l’obiettivo di spostare 50-60 milioni di euro destinati alle famiglie con minori con disabilità a quella platea di adulti in condizione di svantaggio “inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificati”, ha detto Falabella.
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Si è trattato di un pericolo scampato, perché come asserito successivamente dalla federazione FISH, con la collaborazione del Viceministro al Lavoro e alle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci, il fondo è stato ripristinato.
Novità assegno di inclusione: quando scatta la revoca dopo il rifiuto di una offerta?
L’altra novità riguarda il rifiuto dell’offerta di lavoro: infatti, per le famiglie con minori con meno di 14 anni, l’obbligo di accettare l’offerta scatta solo se la sede di lavoro non dista dal proprio domicilio più di 80 km o più di 120 minuti di tempo. Questo anche quando l’offerta sia per una assunzione a tempo indeterminato.
In precedenza, invece, quando il contratto era a tempo indeterminato, era imposto l’onere di accettare la proposta, ovunque fosse la sede di lavoro, pena la decadenza dal beneficio.
Assegno di inclusione: ora anche per le donne vittime di violenza
Una importante modifica ha riguardato invece l’estensione delle donne vittime di violenza all’assegno di inclusione.
Su proposta di Paita-Sbrollini (di Italia Viva), le donne vittime di violenza potranno ora costituire un nucleo familiare indipendente da quello di origine, ai fini ISEE, e potranno dunque fare richiesta d’accesso all’Assegno di Inclusione.
Le donne verranno anche inserite in programmi e percorsi personalizzati per l’inclusione sociale e lavorativa.