L’Opzione Donna 2023, ovvero la pensione anticipata per le lavoratrici, è stata ufficializzata con la Circolare del 6 marzo 2023 n. 25 dall’INPS. La circolare chiarisce le recenti modifiche avvenute in materia di pensione anticipata, modifiche apportate in maniera sensibile dalla Legge di Bilancio 2023, che ha mutato radicalmente le previgenti normative.
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Uno dei principali obiettivi della riforma, è agevolare le donne lavoratrici (dipendenti o autonome) che hanno un familiare affetto da disabilità, per il quale è necessario avere una assistenza continuativa, e quelle donne licenziate o che lavorano presso delle aziende in cui è stato aperto un tavolo di crisi.
Ma quali sono, di preciso, i requisiti per accedere a Opzione Donna 2023?
Opzione donna 2023: requisiti
Con la Legge di Bilancio 2023 è stato aggiunto un nuovo comma 1 bis all’art. 16 del D.L. n. 47/2019. Con tale comma, la platea dei destinatari è stata ampliata. Rientrano nell’Opzione Donna tutte le lavoratrici che al 31 dicembre 2022:
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hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni;
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hanno almeno 60 anni di età:
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si trovano in una delle condizioni previste dalla norma, che ora analizzeremo insieme.
Requisiti specifici relativi a condizioni di disabilità o ridotta capacità lavorativa
Oltre alle prime due condizioni sopra citate, la norma si rivolge a tutte quelle lavoratrici che:
- “assistono, alla data di presentazione della domanda di pensione e da almeno sei mesi, il coniuge o la parte dell’unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori, il coniuge o l’unito civilmente della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti oppure siano deceduti o mancanti“
- “hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti Commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74 per cento”;
- c) “sono lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa di cui all’articolo 1, comma 852, della legge 27 dicembre 2006, n. 296”.
La circolare fornisce poi ulteriori delucidazioni in merito alle condizioni sopra elencate.
Per ciò che concerne l’assistenza a familiari in gravi condizioni di disabilità, l’INPS chiarisce che per “convivenza” non deve necessariamente intendersi materialmente nella stressa casa, essendo sufficiente convivere nello stesso stabile, ma in appartamenti separati. Si ricorda, inoltre, che i sei mesi di assistenza quale condizione per il prepensionamento devono intendersi come continuativi.
L’Istituto chiarisce inoltre che l’espressione “mancanti”, deve intendersi non solo come assenza materiale quale il decesso, ma anche semplicemente come una effettiva incapacità o impossibilità a essere presente, qualunque sia la causa di tale impossibilità. Come ad esempio una separazione, un divorzio, abbandono di minori e/o del tetto coniugale, scomparsa, morte presunta.
Per le lavoratrici che prestano il loro operato presso aziende con tavolo di crisi in corso, occorre che tale tavolo di crisi sia aperto al momento della presentazione della domanda. Mentre per le lavoratrici licenziate occorre invece che il licenziamento sia stato intimato in un periodo compreso tra la data di apertura e quella di chiusura del tavolo.
Opzione donna 2023: chiarimenti sull’età anagrafica
Il requisito dei 60 anni d’età si riduce di un anno per figlio, quindi ad esempio una donna con due figli potrà accedere all’Opzione Donna 2023 a 58 anni. Tale riduzione biennale si applica anche nel caso di lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione di una crisi aziendale.
Inoltre, la norma specifica che nel caso di Opzione Donna 2023 non si applica l’adeguamento alle aspettative di vita solitamente previsto per i prepensionamenti.
Termini di decorrenza del trattamento pensionistico
Le lavoratrici dipendenti e quelle autonome conseguono la pensione al perfezionamento dei requisiti anagrafico-contributivi richiesti dalla norma, quando siano decorsi:
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dodici mesi dalla data di maturazione dei requisiti, se lavoratrici dipendenti;
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diciotto mesi dalla predetta data, nel caso delle lavoratrici autonome.
Domanda Opzione donna 2023: come presentarla
La domanda va presentata online all’INPS attraverso il servizio dedicato, oppure, in alternativa, è possibile fare domanda:
- tramite Contact Center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
- presso enti di patronato e intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
Quanto alla documentazione attestante l’assistenza a persona affetta da handicap grave, l’INPS chiarisce che è sufficiente una autodichiarazione dell’interessata, attestante la convivenza e l’assistenza. Il requisito della convivenza viene accertato d’ufficio, e sarà cura della lavoratrice dare indicazione di tutti gli elementi indispensabili per reperire i dati di residenza anagrafica.
In alternativa, è anche possibile produrre dichiarazione sostitutiva. In caso in cui si tratti di handicap riconosciuto con decreto di omologa o sentenza, occorre allegare la sentenza e nel campo “note” della domanda, e specificare che si tratta di una disabilità riconosciuta da autorità giudiziaria.