Pagamenti ADI fine maggio: ecco quando arriveranno i pagamenti per l’assegno di inclusione di fine mese.
Pagamenti ADI fine maggio: il calendario
L’ADI viene erogato ogni mese in due tranche:
- metà mese per i nuovi pagamenti
- fine mese per i pagamenti successivi al primo
L’ultimo pagamento risale al 15 maggio. Ora è i turno dei fruitori ADI che sono ad una ricarica successiva alla prima. Per loro il pagamento di metà maggio per ADI è avvenuto anche con un giorno di anticipo, ovvero giorno 14 maggio.
Il pagamento ADI per maggio avverrà verosimilmente giorno 27.
L’assegno di inclusione e le critiche al governo Meloni
Intanto, si fanno insistenti le critiche all’attuale governo circa la gestione dell’Assegno di inclusione. Le accuse della CE di aggravare la povertà in Italia si sono abbattute sul Governo al culmine di tutte le critiche su un sistema che ad oggi sembra ancora non funzionare.
Tra le falle del sistema SIISL e l’esclusione di tante famiglie dal sussidio, per la Commissione l’assegno di inclusione è una grande incognita che presto darà i suoi indesiderati frutti.
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Anche Chiara Saraceno , ex presidente della Commissione d’indagine sulla povertà e sull’esclusione sociale, poche settimane fa aveva dichiarato a Il fatto quotidiano che l’assegno era riuscito a escludere persino quelle famiglie che fino a poco tempo fa rientravano nel Reddito di cittadinanza.
L’ingiustizia degli esclusi dall’assegno di inclusione
“Questo accade perché è stato ridefinito in modo fortemente categoriale il sostegno ai poveri, quindi gli adulti senza figli minorenni sono esclusi per definizione, a prescindere dalle loro possibilità effettive di trovare un lavoro. Ma anche coloro che formalmente potrebbero accedere all’assegno di inclusione trovano di fatto ostacoli aggiuntivi che nulla hanno a che fare col bisogno”, aveva detto l’esperta ai microfoni del noto quotidiano.
Saraceno ha poi usato un termine calzante per quegli esclusi dall’ADI perché facenti parte del limbo: li definisce “gli esodati” ovvero “tutti gli adulti non particolarmente fragili, non ancora sessantenni, che non vivono in famiglie con minorenni o con persone disabili. Questa è stata la prima grossa esclusione”.
Se si tiene conto, poi, della lunga lista dei “divieti d’accesso” all’ADI che riguardano: patrimonio immobiliare, patrimonio mobiliare, cilindrata dell’auto etc, si può ben comprendere come a potervi avere accesso rimangono davvero in pochi.
Per Saraceno, tali parametri sarebbero addirittura: “in contraddizione con tutta la propaganda di questo governo sulla natalità e sul sostegno delle famiglie con figli”.