La proposta di modificare le regole relative al pagamento canone Rai sembra essere basata sull’idea di adattare il canone alle nuove tecnologie e modalità di fruizione dei contenuti televisivi. Attualmente, il canone Rai è una tassa annuale di 90 euro che viene addebitata direttamente sulla bolletta elettrica a circa 21 milioni di contribuenti italiani. Questa tassa serve a finanziare il servizio pubblico radiotelevisivo della Rai.
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La novità proposta è quella di non legare più il costo del canone al possesso di un apparecchio televisivo, ma di collegarlo a un’utenza telefonica. Questo cambiamento è motivato dalla crescente tendenza dei telespettatori di guardare i programmi televisivi attraverso dispositivi come smartphone e tablet, oltre al tradizionale televisore.
Secondo il Ministero dell’Economia, questa riforma potrebbe portare a una riduzione della spesa complessiva del canone Rai. È probabile che il cambiamento rifletta il nuovo panorama mediatico in cui sempre più persone preferiscono utilizzare dispositivi mobili per accedere ai contenuti televisivi.
Pagamento canone Rai: la riforma
Le ipotesi di riforma del canone Rai sembrano tutte mirate a una revisione delle dinamiche di spesa dell’azienda radiotelevisiva e a un adeguamento alla realtà dei nuovi mezzi di fruizione dei contenuti televisivi. Il tavolo di lavoro ad hoc, istituito per affrontare questo tema, dovrà analizzare diverse questioni, tra cui la tempistica di attuazione delle novità e la definizione degli oneri legati al servizio pubblico.
Una delle proposte emerse riguarda il possibile cambiamento del presupposto impositivo del canone Rai. Invece di essere legato esclusivamente al possesso di un televisore, il canone potrebbe essere esteso alle utenze telefoniche, includendo quindi chi possiede cellulari, PC o tablet connessi a Internet e che consentono l’accesso ai programmi Rai. Questo cambiamento avrebbe come conseguenza una riduzione della spesa pro capite del canone, poiché si amplierebbe la base degli utenti che contribuiscono al finanziamento del servizio pubblico.
Secondo quanto dichiarato dal Ministro dell’Economia in un’audizione, attualmente il canone Rai è versato da 21 milioni di utenti, mentre le utenze telefoniche attive sono circa 107 milioni. Con un numero così significativo di utenze, è probabile che una riforma che coinvolga anche le utenze telefoniche porti a un “taglio” dell’importo del canone per ciascun contribuente, e potrebbe addirittura comportare un aumento del gettito annuo complessivo.
Questa proposta, se approvata e attuata, potrebbe riflettere il cambiamento dei modelli di consumo televisivo e l’importanza crescente delle nuove tecnologie nella fruizione dei contenuti media. Tuttavia una simile riforma potrebbe sollevare questioni riguardo alla corretta identificazione e registrazione delle utenze coinvolte, nonché potenziali criticità riguardo alla privacy e alla protezione dei dati personali.
È importante notare che queste ipotesi di riforma rappresentano solo uno degli scenari possibili e che qualsiasi cambiamento nel sistema del canone Rai richiederebbe un’approfondita valutazione e una discussione a livello legislativo e istituzionale.
Pagare canone Rai in bolletta: le richieste dell’UE
La modifica delle regole riguardanti il pagamento canone Rai risponderebbe anche alle richieste della Commissione Europea, che da tempo chiede all’Italia di escludere il costo del canone dalle bollette elettriche. La Commissione sostiene che l’inserimento del canone nelle bollette elettriche rappresenta un onere improprio che mina la concorrenza nel settore. Per evitare possibili attriti con la Commissione Europea, l’Italia potrebbe adeguarsi alle raccomandazioni e trovare altre modalità di riscossione del canone.
Tuttavia, l’esclusione del canone Rai in bolletta dovrebbe essere accompagnata da nuovi sistemi di riscossione sicuri, in modo da impedire un aumento della tendenza al mancato pagamento dei 90 euro previsti attualmente. Questo è un obiettivo primario del Ministero dell’Economia, garantendo al contempo un adeguato finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo.
Le diverse opzioni di riforma del canone Rai hanno in comune la necessità di una riflessione su un contesto nuovo e sempre più orientato verso le nuove tecnologie e una diversa base imponibile. Questa riflessione dovrebbe tener conto dell’equità sociale, delle famiglie e degli anziani, in modo da garantire che il sistema sia giusto e sostenibile per tutti i contribuenti.
Queste considerazioni sono state esposte dal Ministro dell’Economia durante l’audizione presso la Commissione di vigilanza Rai. La revisione del canone Rai rappresenta, quindi, una questione complessa che richiede un approccio olistico e una valutazione attenta degli impatti e delle conseguenze delle possibili riforme. L’obiettivo è trovare una soluzione equa e moderna che si adatti alle mutate esigenze della fruizione dei contenuti televisivi e al contesto normativo europeo.
Abbonamento Rai: quanto vale
Durante l’audizione presso la Commissione di vigilanza Rai, il Ministro dell’Economia ha sottolineato che, sulla base dei dati contabili del 2022 e delle previsioni per il 2023, le risorse provenienti dal canone Rai ammontano a circa 1,85 miliardi di euro.
Data l’entità delle risorse finanziarie provenienti dal canone Rai, il Ministro ha sottolineato l’importanza di un rigido controllo nell’utilizzo di tali fondi. Ha fatto riferimento a una gestione parsimoniosa e diligente, simile a quella di un padre di famiglia, per garantire una corretta e oculata utilizzazione delle risorse.
Inoltre, il Ministro ha suggerito che potrebbero essere prese in considerazione ulteriori fonti di finanziamento per la Rai, ad esempio attraverso il ricorso al mercato dei capitali. Questo potrebbe rappresentare un’alternativa per integrare le risorse provenienti dal canone e garantire una base finanziaria solida per il servizio pubblico radiotelevisivo.
In conclusione, il dibattito sul canone Rai è tornato alla ribalta, con un focus sulla modifica delle modalità di pagamento e sulla ridefinizione delle condizioni per l’applicazione del canone stesso. L’idea di allontanarsi dalla bolletta elettrica e considerare altre opzioni di pagamento sembra essere sempre più presa in considerazione. La riforma del canone Rai sembra quindi essere una prospettiva concreta, poiché le discussioni si stanno intensificando attorno a questo argomento.
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