Chi perde la pensione di invalidità 2023? Questa una domanda che in molti contribuenti si pongono, visti i numerosi cambiamenti che si sono susseguiti sul tema.
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In quest’articolo andremo ad analizzare nei dettagli tutti i dettagli su chi perde la pensione di invalidità nel corso di quest’anno. Nel mese di giugno, inoltre, non sono mancati ritardi nei pagamenti di quest’assegno: i dettagli. L’assegno, inoltre, era stato adeguato in base all’andamento dell’inflazione.
Pensione di invalidità 2023: quanto dura?
Sono diverse le circostanze che comportano lo stop della pensione d’invalidità: questo tema è stato recentemente oggetto di una sentenza, la 3011/2023 della Corte di Cassazione, con la quale è stato ricordato che il diritto a tale strumento di sostegno al reddito non può andare oltre al compimento dell’età prevista per l’accesso alla pensione di vecchiaia (che, oggi, è pari a 67 anni).
Vi sono anche altre situazioni che causano la perdita della pensione di invalidità: tra queste, ad esempio, il venir meno della condizione fisica che ha rappresentato il presupposto per l’ottenimento della stessa, oppure il mancato adempimento di obblighi dichiarativi sulla propria condizione reddituale.
Pensione di invalidità 2023: stop per pensione di vecchiaia
Allo scattare dei 67 anni, in automatico l’assegno per invalidi civili si tramuta, in modo automatico, in assegno sociale.
La stessa situazione è valida per la pensione d’invalidità totale nonché per l’assegno riservato ai sordi: c’è una sola eccezione che è quella della pensione d’invalidità per ciechi totali, che viene erogata anche oltre il limite dei 67 anni di età.
Pensione di invalidità 2023: cosa succede se riprendo a lavorare?
Sia la giurisprudenza che un relativamente recente documento dell’Inps, datato 2021, avevano sancito che una delle condizioni fondamentali per il riconoscimento della pensione di invalidità è data dall’assenza di attività lavorativa. In caso contrario, chiunque svolga un lavoro, anche a tempo parziale o limitato, dovrà mettere in conto che verrà meno il suo diritto a percepire la pensione di invalidità.
Pensione di invalidità 2023: mancanza dei requisiti fisici
Perde il diritto a percepire la pensione di invalidità anche chi risulta non avere più questo tipo di status: allo stesso modo, la perdono anche coloro che vedono la loro percentuale scendere al di sotto del minimo previsto per aver diritto all’assegno (74%).
Pensione di invalidità 2023: altri motivi di revoca
Tra le altre cause di revoca, anch’esse particolarmente rilevanti, vi sono la mancata presentazione a visite mediche per la revisione dell’invalidità, liddove questa sia prevista. In caso di prima assenza, tuttavia, non scatta la revoca immediata dell’assegno ed al titolare viene consentito di presentare entro 90 giorni, un’adeguata giustificazione.
Questa, infatti, scatta soltanto in seguito ad una seconda assenza in seguito a una nuova convocazione.
Ultima, ma non meno importante per la perdita di quest’importante mezzo di sostentamento per molti contribuenti, è la perdita dell’assegno.
Nel dettaglio, il limite da non superare nel 2023 è pari a: 5.391,88 euro per l’assegno spettante agli invalidi con percentuale tra il 74% e il 99%; e 17.920,00 euro per quanto riguarda, invece, l’assegno spettante agli invalidi totali.
L’Inps, in ogni caso, non procederà automaticamente ma previo un preavviso di sospensione. I dettagli.
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