La pensione per stranieri è un tema di grande importanza per i lavoratori non italiani che hanno maturato contributi previdenziali in Italia. In caso di rimpatrio definitivo, il lavoratore straniero con contratto di lavoro diverso da quello stagionale conserva i diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati in Italia e può usufruire di tali diritti anche se non sussistono accordi di reciprocità con il Paese di origine. Nello specifico, cosa succede ai contributi versati in caso di ritorno all’estero e chi ha diritto alla pensione italiana?
Come funziona la pensione per stranieri?
La pensione per stranieri varia in base al tipo di contratto e al sistema di calcolo della pensione:
- sistema contributivo: per i lavoratori stranieri assunti dopo il 1° gennaio 1996, la pensione di vecchiaia calcolata con il sistema contributivo può essere percepita al compimento del requisito anagrafico ordinario, che è di 67 anni per il periodo 2023-2024, anche se non è stato maturato il requisito contributivo di 20 anni;
- sistema retributivo o misto: i lavoratori stranieri assunti prima del 1996, invece, possono percepire la pensione di vecchiaia al raggiungimento dei 67 anni, a condizione di avere almeno 20 anni di contribuzione;
- pensione ai superstiti: in caso di decesso del lavoratore dopo il raggiungimento del requisito anagrafico, la pensione ai superstiti spetta se sono soddisfatte le condizioni previste per la generalità dei lavoratori.
La domanda per la pensione di vecchiaia o di reversibilità deve essere presentata online, direttamente dall’interessato o tramite un patronato. I lavoratori extracomunitari non in convenzione devono autenticare la documentazione presso il consolato italiano della località in cui risiedono o inviarla per posta alla Direzione provinciale INPS di Perugia.
Che fine fanno i contributi versati se si va all’estero?
In caso di rimpatrio definitivo, i lavoratori stranieri conservano i diritti previdenziali maturati in Italia. Questo significa che, indipendentemente dall’esistenza di accordi di reciprocità con il Paese di origine, i contributi versati in Italia non vengono persi. Il lavoratore ha il diritto di percepire la pensione maturata al raggiungimento dell’età pensionabile prevista dalla legge italiana.
Come richiedere la pensione all’estero? Gli interessati devono presentare la domanda di pensione online sul sito dell’INPS, allegando la documentazione autenticata presso il consolato italiano del Paese di residenza. Se non si è in possesso di credenziali per l’accesso online, la domanda può essere presentata tramite il consolato italiano.
Chi ha diritto alla pensione italiana?
I trattamenti pensionistici sono rivolti ai lavoratori stranieri con rapporto di lavoro a tempo indeterminato o determinato che hanno versato contributi in Italia e che sono poi rimpatriati definitivamente nel loro paese di origine. Questi lavoratori, se hanno maturato i requisiti anagrafici e contributivi previsti, hanno diritto a percepire la pensione italiana.
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Il termine ordinario per l’emanazione dei provvedimenti pensionistici, dopo aver inoltrato la domanda è di 30 giorni, come stabilito dalla legge n. 241/1990, anche se in alcuni casi possono essere previsti termini diversi.